MINORI. Sempre più in comunità, oltre metà stranieri 25
2.572 in strutture Emilia-R, il procuratore: Senza prospettive
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 18 set. - Ci sono ex bambini-soldato, vittime di violenza domestica e di sfruttamento sessuale, o semplicemente bimbi abbandonati. E aumentano ogni anno: questa la fotografia scattata dal Libro bianco sulle strutture di accoglienza per minori in Emilia-Romagna, presentato nel palazzo dell'assemblea legislativa regionale. "Il numero purtroppo è in costante aumento e questo denota l'aumento del malessere dal punto di vista sociale", afferma Ugo Pastore, procuratore della Repubblica per i minorenni dell'Emilia-Romagna. A fare aumentare questa popolazione (per metà straniera) non solo i recenti sbarchi di profughi dal Nord Africa, anche se c'è anche quella componente. "Ci sono anche ragazzi siriani che però in genere si allontanano abbastanza presto per dirigersi verso altri paesi", racconta Gino Passerini responsabile del servizio Politiche famigliari, infanzia e adolescenza della Regione Emilia-Romagna.
"Il problema- spiega Pastore- è dare loro una prospettiva al raggiungimento della maggiore età, quando ogni sostegno viene meno. Ma è sempre più difficile, è difficile per i nostri figli essere autonomi a 18 anni, figuriamoci per un ragazzo che magari arriva già adolescente o precocemente 'adultizzato' per esperienze violentissime". Ma, come detto, i numeri aumentano. Lo sanciscono tanto i procedimenti civili che riguardano i minorenni (circa +10% nell'ultimo anno) che quelli penali. "Basti pensare che noi iscriviamo ogni anno quasi 4.000 procedimenti penali e circa 5.000 procedimenti civili nuovi", quantifica Pastore. Le tendenze degli ultimi anni? Si è abbassata l'età dei bambini e le problematiche sono sempre più variegate: sempre meno alla base c'è una situazione di povertà, mentre cresce l'impatto delle dinamiche famigliari.
Comunque, oltre la metà dei 2.572 minori ospitati nelle comunità dell'Emilia-Romagna sono stranieri. Si tratta prevalentemente di maschi e ci arrivano o perché in situazione di disagio famigliare (19,8%) o perché stranieri non accompagnati (15,9%). Ci rimangono in media poco più di un anno (368 giorni): quasi un minore su due lascia la comunità senza autorizzazione. Bologna è di gran lunga la provincia che accoglie più minori: ne ha 1.015.
La difficoltà per gli amministratori è anche quella di ottenere e incrociare i dati per leggere il fenomeno, a partire da quelli che vengono dalle aule di giustizia, così come è stato fatto per il Libro bianco. Per questo secondo il garante regionale per infanzia e adolescenza Luigi Fadiga "la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le autorità giudiziarie locali, potrebbe diventare un laboratorio sperimentale per un progetto pilota in cui coinvolgere gradualmente anche le altre regioni".
(Wel/ Dire)
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