(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 feb. - "Internet e i suoi risvolti, e in particolar modo quelli di Ask.fm, sono fenomeni che ci riguardano molto da vicino dopo la maxi rissa avvenuta a Bologna ai Giardini Margherita qualche mese fa e nata proprio dagli 'scontri' on line su quel social network tra i due gruppi Bolobene e Bolofeccia. Penso però che davanti a eventi di questo tipo, come anche il caso della 14enne di Padova, debbano essere interrogati tutti gli attori: dai ragazzi stessi ai genitori, fino alle scuole e alle istituzioni". A parlare è la psicologa Claudia Rubini di Dedalus di Jonas, il centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi. "Internet può diventare una dipendenza- continua- ma può anche mostrarsi una risorsa così come lo è per noi".
Dedalus, infatti, è un centro che nell'etere apre una finestra buona e ha all'attivo uno sportello d'ascolto on line. "Non bisogna demonizzare la Rete- continua Rubini- noi non siamo contrari al suo utilizzo e lo dimostra il fatto di averci scommesso e il successo che negli anni ha avuto il servizio". Sono stati più di 500 in due anni i contatti ricevuti da adolescenti che chiedono aiuto per depressioni, maltrattamenti e altri disagi giovanili. I giovani possono scrivere e-mail anonime e private agli psicologi che, una volta lette, rispondono entro 3 giorni cercando di dare una risposta al problema.
Uno scambio di e-mail che termina entro 3-4 repliche, "affinché non diventi una vera e propria corrispondenza che non può assolutamente sostituire un percorso di psicoanalisi". Per "noi questa è stata una grande scommessa- spiega la psicologa- è un servizio che serve da input ai giovani. Non è sempre facile parlare di una sofferenza e così questo è un primo approccio per parlarne, chiedere aiuto e sapere a chi rivolgersi". A scrivere, infatti, non sono solo giovani bolognesi - come prevedibile dato appunto che si parla di Internet - ed è dunque compito degli psicologi di Dedalus dare informazioni sui servizi territoriali dei luoghi in cui vive chi si rivolge a loro.
Arrivano anche richieste da parte dei genitori. "Se si parla di dipendenza da Internet non sono mai i giovani a scriverci- conclude la psicologa- bensì i loro genitori che preoccupati ci raccontano i comportamenti dei figli. Anche in questo caso viene offerto sia un supporto psicologico che informazioni sui servizi". Sito: www.dedalusbologna.it (Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)