SCUOLA, STUDIO UIL: DAL 2006 CALO FONDI, ORA ACCELERATO
CLASSI PIÙ AFFOLLATE E PROFESSORI SOTTOPAGATI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 gen. - Aumentano gli alunni,
ma diminuiscono le classi dove alloggiarli. Risultato, le aule
sono piu' affollate. Al contempo la scuola si fa sempre piu'
povera: dal governo Prodi in giu', tra clausole di salvaguardia
per i mancati risparmi e piani di razionalizzazione, le risorse
economiche e anche umane per l'istruzione sono andate diminuendo.
Anche per questo l'Italia figura al ventiquattresimo posto in
Europa per la spesa in questo settore. E i nostri docenti sono
tra i meno pagati. È quanto rivela la ricerca della Uil Scuola
presentata in occasione dell'apertura del XII Congresso del
sindacato inaugurato oggi a Lecce.
L'Italia, ricorda la Uil, investe il 9,7% della spesa pubblica
in istruzione, rispetto all'11% della media europea. Ancora poco.
Un dato a cui si sommano le scelte politiche dei piu' recenti
governi che lo studio riassume ricordando che le ultime quattro
finanziarie si sono caratterizzate per norme contenenti molti
incentivi al risparmio con qualche novita'. Con il governo Prodi
(era ministro Fioroni) e' stata introdotta la clausola di
salvaguardia per i mancati risparmi: o si effettuano i tagli o
vengono tagliati gli stanziamenti. Gli interventi si sono fatti
via via piu' stringenti, ricorda la Uil, fino alla manovra estiva
dello scorso anno del governo Berlusconi che ha "accelerato" la
riduzione di spesa. C'e' stata, quindi, secondo il sindacato, una
linea nei risparmi, che, "al di la' dei toni dello scontro
politico, analizzata cifre alla mano, si scopre avere una
sequenza abbastanza continua, con una brusca accelerata dei
fenomeni legati ai tagli nell'ultimo anno".
I risultati di queste spese contingentate si sono visti sul
sistema scuola: se restano invariati i plessi scolastici, i
luoghi fisici dove si fa scuola, sono in costante calo le scuole
intese come unita' direzionali amministrative, quasi 400 in meno,
dice la Uil (sono passate dalle 10.816 del 2006/2007 alle 10.457
del 2009/2010).
Gli alunni tendono lentamente a crescere (+0,90% nel
quadriennio), le classi a diminuire (sono calate di 8.033 unita'
in quattro anni, il 2,12% in meno), con il risultato di aule
sempre piu' affollate (l'affollamento medio e' cresciuto del
3,10% nel quadriennio preso in considerazione). Quanto alle
cattedre, cioe' in posti di insegnamento, la scuola fa registrare
un saldo negativo: sono oltre 54mila in meno dal 2006 ad oggi.
Per il personale Ata sono 21 mila i posti in meno. Ulteriori
riduzioni di organico sono programmate per il prossimo biennio:
45 mila insegnanti e 30 mila Ata, ricorda la Uil. C'e' poi un
saldo negativo anche per il turn-over: quasi 33 mila
pensionamenti non sono stati rimpiazzati in questi anni, mentre
circa 23 mila precari non hanno avuto conferma del'incarico.
"Negli ultimi anni la scuola- dice Massimo Di Menna,
segretario Uil Scuola- ha sofferto un mix di tagli, di
cambiamenti spesso confusi, di burocrazia soffocante, che ne ha
intaccato l'anima. I dati contenuti nella ricerca dimostrano che
i provvedimenti economici predisposti nel 2009 dal governo,
provvedimenti che la Uil Scuola ha fortemente contrastato, hanno
accelerato una riduzione di spesa, gia' prevista in modo piu'
graduale dal governo precedente, rendendola ancor piu'
insopportabile".
(Wel/ Dire)
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