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Il Senato approva il premierato di Meloni, le opposizioni chiamano i cittadini a protestare  

Il provvedimento ora passa all'esame della Camera dei deputati per l'ok in prima lettura. Ma saranno necessari due passaggi per Aula e senza 2/3 dei voti si andrà a Referendum

Pubblicato:18-06-2024 19:54
Ultimo aggiornamento:18-06-2024 19:55

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ROMA – Il Senato approva. Con 109 voti favorevoli, 77 contrari e un astenuto primo via libera al disegno di legge sul Premierato, che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Il provvedimento ora passa all’esame della Camera dei deputati per l’ok in prima lettura. Trattandosi di riforma costituzionale, sarà necessario poi un ulteriore passaggio in entrambi i rami del Parlamento. Se alla fine non ci sarà poi la maggioranza qualificata dei due terzi i cittadini italiani saranno chiamati al Referendum confermativo.

IL COMMENTO DELLA PREMIER, LA PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI

Felice la premier Giorgia Meloni: “La riforma sul Premierato passa in Senato. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre Istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati” ha commentato. Per protesta le opposizioni, Pd, M5S e Alleanza verdi sinistra in testa sono scese in piazza: “Oggi al Senato è passato il premierato – ha detto la leader Dem, Elly Schelin – la sedicente patriota Meloni continua a portare avanti la sua riforma spacca-Italia, perché stanno forzando anche alla Camera per portare avanti l’autonomia differenziata: una riforma che aumenta le diseguaglianze e rende più difficile l’accesso alla sanità pubblica, alla scuola pubblica e al trasporto pubblico locale. È importante essere qui come forze di opposizione, realtà politiche, sociali e cittadini insieme per impedire di stravolgere la nostra Costituzione. Li fermeremo, e insieme li dobbiamo fermare”.

ANCHE IL M5S IN PIAZZA

In piazza anche il leader del M5S Giuseppe Conte: “Non saranno calci e pugni in piena Aula di Montecitorio a un nostro parlamentare che ci fermeranno. Per un’Italia più democratica, a difesa della Costituzione, contro l’autonomia differenziata spacca-Italia, contro questo premierato che vuole insediare una donna sola o un uomo solo al comando per cinque anni, la nostra risposta è forte e unitaria: no pasaran!”.


LA FESTA DEI SENATORI FDI

Da parte loro invece i senatori di Fratelli d’Italia, striscione in mano, sono scesi in strada davanti Palazzo Madama per festeggiare con bandiere con il simbolo del partito, qualche tricolore e un grande striscione con la scritta ‘Fine dei giochi di palazzo, decideranno gli italiani’, in riferimento all’elezione diretta del Presidente del consiglio così come stabilito dalla riforma. A concludere, immancabile, l’inno di Mameli intonato dai senatori meloniani. “Siamo orgogliosi dell’approvazione di questa riforma- ha detto il capogruppo Fdi, Lucio Malan- che dà più potere ai cittadini e più stabilità al governo. Le opposizioni hanno ritenuto di votare contro in modo poco costruttivo e hanno rifiutato il dialogo. Noi andiamo avanti con questa e altre riforme per il bene della nazione e degli italiani”.

LA POSIZIONE DEI PENTASTELLATI

Di altro avviso il M5S: “Voteremo contro questa riforma sbagliata. E la riterremmo sbagliata anche se oggi invece che al 9,9% fossimo al 99%. I presupposti della riforma – rispetto della volontà popolare, e la governabilità – sono condivisibili, ma si potevano prevedere anche senza stravolgere la Costituzione – ha sottolineato il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli – la realtà è che in questo momento la maggioranza ha una totale bulimia di potere. Autonomia, Premierato e riforma della giustizia hanno un disegno molto chiaro: concentrare nelle mani di un’unica persona ogni tipo di potere” ha concluso.

LA LEGA

Dai senatori di Salvini una promessa di fedeltà alla leader di Governo e attacchi alle opposizioni: “Da parte della Lega ci sarà massimo rispetto per questo accordo politico. Quando sventolate la Costituzione sventolate anche l’Autonomia. Quando manifestate contro l’Autonomia manifestate contro voi stessi. L’Autonomia per il centrosinistra è buona se governa ma diventa cattiva se va all’opposizione. Con il premierato diamo stabilità al governo, ai maggiori poteri che diamo al Consiglio dei ministri come bilanciamento daremo maggiori poteri ai territori” ha detto il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, a cui ha subito replicato il capogruppo del Pd, Francesco Boccia: “La composizione delle Camere non dipenderà dal voto per gli eletti a Camera e Senato ma in conseguenza del voto espresso al Presidente del Consiglio. Una buona democrazia è tale se esiste al suo interno l’equilibrio tra i poteri, tra esecutivo e legislativo e tra gli stessi e il potere giudiziario. E, non a caso, in questa bulimia di potere avete completato questo scambio politico tra le forze della maggioranza, garantendo irresponsabilmente a ognuno un pezzo di vita del Paese: l’autonomia Spacca Italia (senza Lep) della Lega; i pieni poteri alla Presidente Meloni, infine l’asservimento al Governo del potere giudiziario. Tutto sulla pelle dell’Italia e della nostra Costituzione”.

FORZA ITALIA

Non ci sta Forza Italia: “La scelta è tra la democrazia affidata ai cittadini o l’intrigo. Il premierato, la riforma della giustizia e le autonomie aiuteranno l’Italia. Rispettiamo l’impegno con i nostri elettori anche se a qualcuno sembrerà strano” ha commentato il capogruppo in Senato, Maurizio Gasparri. Secca la ministra Daniela Santanchè. “Signori si cambia… ma c’è chi preferisce lo status quo per paura che finiscano i giochi di palazzo. Come avrebbe fatto altrimenti il Pd a stare al governo per 10 anni senza aver mai vinto un’elezione?”.

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