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Cop28, il 2023 ha sbaragliato ogni record sul clima: “La rotta va invertita”

L'allarme è dell'Organizzazione meteorologica mondiale: mai così caldo, aumentano i gas serra e diminuiscono i ghiacci

Pubblicato:30-11-2023 18:05
Ultimo aggiornamento:01-12-2023 15:05
Autore:

ecoansia
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ROMA – Il 2023 sarà ricordato come l’anno che ha sbaragliato ogni record sul clima, a causa delle condizioni meteorologiche estreme registrate, che hanno lasciato una scia di devastazione e disperazione. L’allarme è dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), che nel giorno in cui a Dubai si apre la conferenza sul clima Cop28 diffonde i principali dati del rapporto provvisorio sullo stato del clima globale, con la speranza di fornire uno strumento utile ai decisori. Lo studio mette in luce che l’anno che sta per concludersi si configura come il più caldo mai registrato, insieme alle temperature della superficie di mari e oceani, mentre i livelli di gas serra continuano ad aumentare mentre il ghiaccio dell’Antartico non smette di assottigliarsi.

Infine, gli scienziati osservano che i fenomeni climatici estremi stanno seminando vittime e devastazioni nel mondo. Di particolare allarme è il dato sul caldo record: i dati raccolti fino alla fine di ottobre mostrano che il 2023 fa registrare un aumento di circa 1,40 gradi C – con un margine di incertezza di ±0,12°C) – rispetto alla temperatura media in epoca preindustriale (ossia tra il 1850 e il 1900). Nella nota diffusa dall’Omm, si osserva che la differenza tra il 2023 e gli anni 2016 e 2020 – precedentemente classificati come quelli più caldi – è tale che è molto improbabile che gli ultimi due mesi faranno slittare il 2023 sotto al primo posto della classifica. Gli ultimi nove anni, dal 2015 al 2023, sono risultati inoltre come i più caldi mai registrati. Il riscaldamento del fenomeno meteorologico noto come ‘El Nino’, emerso durante la primavera del 2023 nell’emisfero settentrionale e sviluppatosi rapidamente durante l’estate, probabilmente alimenterà ulteriormente il caldo nel 2024, perché El Niño in genere ha il maggiore impatto sulle temperature globali dopo il suo picco.


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