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Brando De Sica debutta alla regia con ‘Mimi. Il principe delle tenebre’: “L’ho fatto per cercare la mia identità”

'Mimì. Il principe delle tenebre' arriva domani nelle sale con protagonista Domenico Cuomo, interprete di Cardiotrap in 'Mare Fuori'. L'intervista

Pubblicato:15-11-2023 09:26
Ultimo aggiornamento:15-11-2023 09:26
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ROMA – Una storia di formazione sull’importanza dei sogni e sulla fuga dalla realtà. Una favola ‘dark’ ambientata a Napoli. Una storia ‘cucita a mano’ da un appassionato dell’horror, cresciuto nella magia del cinema tra nonno Vittorio De Sica e papà Christian. Un film che parla a tutti mescolando horror, noir, splatter, amore e omaggi ai grandi film di genere. Brando De Sica debutta alla regia con ‘Mimì il principe della tenebre’, da domani nelle sale italiane con Luce Cinecittà. “Questo film ha avuto una lunga gestazione, l’ho scritto dieci anni fa”, ha detto De Sica all’agenzia Dire. “L’ho fatto perché cercavo la mia identità, ovvero il mio posto nel mondo del cinema come regista, accompagnato da tanto cinema horror con cui sono cresciuto e dalla letteratura fantastica”.

Il film racconta di Mimì, interpretato dalla giovane promessa del cinema Domenico Cuomo, interprete di Cardiotrap nella fortunata serie ‘Mare Fuori’ e adesso nella seconda stagione di ‘Un professore’. Mimì è un adolescente orfano, nato con i piedi deformi che lavora in una pizzeria a Napoli. Un giorno incontra Carmilla (Sara Ciocca), una giovane ragazza convinta di essere una discendente del conte Dracula. Insieme decidono di fuggire da un mondo cinico e violento.

È stato un viaggio faticoso. Quello che ho cercato di fare è far vedere che cosa si fa per amore. Mimì dall’inizio della storia è alla ricerca dell’amore. E, al tempo stesso, ha una grande paura dell’abbandono”, ha raccontato Cuomo alla Dire. Anche se riceve tanto male dalle persone “è un’anima genuina, pura. Non riesce a ricambiare con la violenza – ha proseguito l’attore – perché possiede solo l’amore”. E per amore Mimì compie un gesto estremo. “Con Brando ci siamo chiesti ‘chi sono i cattivi nel mondo?’. Già nel momento del giudizio si sbaglia. Nessuno nasce cattivo”.


Tra i brani del film c’è ‘Un giudice’ di Fabrizio De André. Il ‘Faber’ racconta tutti coloro che sono lontani dalle convenzioni sociali e per questo vengono emarginati. Proprio come Mimì. “I piedi del protagonista sono la metafora di una ricerca di equilibrio. Se lui riuscisse ad avere i piedi più attaccati a terra non si perderebbe nella fantasia, che qui diventa pericolosa perché la paura prende il sopravvento”, ha spiegato il regista. La paura “è un virus che ci fa tirare fuori il nostro lato oscuro. Bisogna ritrovare un equilibrio, è importante per i ragazzi. Oggi – ha proseguito De Sica – percepisco la difficoltà di crescere in un mondo così cinico e violento. Ed è per questo che c’è una continua fuga dalla realtà. Molti ragazzi si costruiscono delle corazze sui social per difendersi”. Per Cuomo è salvifico “preservare quella genuinità anche a 40,50, 60 e 70 anni di quando eravamo bambini”. “Spero che questo film possa essere una buona medicina”, ha concluso Brando De Sica. 

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