ROMA – Il governo, nel corso del Consiglio dei ministri, ha autorizzato la questione di fiducia da porre sulla legge elettorale, il Rosatellum bis, accogliendo la proposta arrivata da Ettore Rosato (Pd) al termine di una riunione di maggioranza. Il M5s è pronto alle barricate e si appella ai cittadini.
“Da domani iniziano i voti di fiducia alla Camera, poi il voto finale sarà segreto. Più faremo pressione in piazza e più quel voto segreto potrebbe far saltare la legge. Noi dentro voi fuori. E’ il momento di fermare questa vergogna pacificamente ma come popolo. Vi aspettiamo domani in piazza Montecitorio, saranno due giorni duri in aula. Lo dico ai nostri consiglieri regionali, europarlamentari, sindaci, consiglieri comunali, attivisti e a tutti i cittadini che amano questo paese: lasciate quello che state facendo e raggiungeteci, forza“. Lo dice il candidato premier M5s Luigi Di Maio in in video pubblicato su facebook.
“È guerra al popolo italiano: dobbiamo reagire. Chiariamo subito una cosa: noi proveremo a fermare questa porcata della fiducia sulla legge elettorale ad ogni costo ma, se non dovessimo riuscirci, Partito Democratico, Forza Italia, Lega Nord e venduti vari che orbitano intorno saranno responsabili diretti di una dichiarazione di guerra al popolo italiano”. Lo scrive su facebook Manlio Di Stefano, deputato M5s. “Questo governo e questa maggioranza di incapaci– aggiunge- hanno prodotto negli ultimi anni ben 3 leggi elettorali tutte incostituzionali e antidemocratiche e, proprio per questo, non sono mai riusciti a farle approvare al Parlamento. È per questo che oggi, molto probabilmente, la maggioranza chiederà la fiducia sul testo del Rosatellum. Fiducia che ha un solo precedente oltre questo Governo ovvero Mussolini“.
“Il Presidente Mattarella si renda conto che non fermare questa porcata causerà conseguenza notevoli persino a livello di stabilità sociale e intervenga immediatamente. Abbiamo l’obbligo di scendere tutti in piazza, in tutta Italia, già da domani, vi diremo prestissimo dove e quando: passate parola!”, conclude.
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