NEWS:

“A Milano soldi finiti per la salute mentale”

Allarme di trenta enti, da Caritas Ambrosiana ai sindacati: "a rischio assistenza al disagio". Comune: "stiamo lavorando"

Pubblicato:15-06-2023 15:35
Ultimo aggiornamento:15-06-2023 15:35

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MILANO- “I soldi sono finiti. Molti cittadini milanesi con disagio mentale non possono proseguire i percorsi di inclusione sociale, abitativa, lavorativa“. Lo denuncia, rivolgendosi al Comune e chiedendo un incontro a tutti i capigruppo il Coordinamento milanese del Terzo Settore sulla salute mentale. Il coordinamento è composto da più di trenta enti del privato sociale, cooperative sociali, fondazioni, associazioni di familiari e di utenti (tra cui Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani – Caritas Ambrosiana- Progetto Itaca- Cgil- Uil) e manifesta la sua preoccupazione “anche a seguito delle numerose richieste di sostegno arrivate in questi ultimi mesi“.

COORDINAMENTO TERZO SETTORE: I TAGLI INTERROMPONO I PROGETTI

“Mai come quest’anno- scrive il coordinamento salute mentale- la chiusura del bilancio del Comune di Milano è stata difficile e ha comportato, in vari ambiti, scelte dolorose e tagli. Tra questi, non fanno eccezione le risorse del Welfare e in particolare quelle che da anni sostengono i progetti di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo delle persone con disagio mentale”. I tagli impattano sia sul Fondo sociale che il Comune mette a disposizione dei centri psicosociali- gestiti dai dipartimenti di salute mentale milanesi per realizzare i tirocini lavorativi e per i sussidi ai cittadini in particolare difficoltà economiche- sia sui progetti territoriali a titolarità dei dipartimenti di salute mentale milanesi e gestiti spesso in collaborazione con gli enti del Terzo Settore. La conseguenza è che “numerose cittadine e cittadini, proprio in questi giorni, stanno ricevendo comunicazione dell’interruzione del proprio progetto di inclusione o della drastica diminuzione delle risorse a disposizione. Allo stesso tempo, anche gli operatori che da inizio anno sono ingaggiati sui vari interventi non sanno se vedranno riconosciuto economicamente il loro lavoro.

Il coordinamento denuncerà la situazione con i propri referenti, sia nel Tavolo permanente sulla salute mentale del Comune di Milano, sia nell’Organismo di coordinamento sulla salute mentale dell’ATS Città Metropolitana di Milano e nel Forum milanese del Terzo settore.


“RISORSE SUBITO DAL PROSSIMO ASSESTAMENTO DI BILANCIO A GIUGNO”

“L’auspicio è che l’Amministrazione Comunale possa rendersi conto immediatamente della gravità di questa scelta e riesca, già dall’imminente assestamento di bilancio di giugno, a trovare le risorse necessarie per riavviare i progetti e garantire le risorse economiche del Fondo Sociale. Altrettanto importante è riavviare un processo di co-programmazione tra il Comune di Milano, i dipartimenti di Salute Mentale e gli Enti del Terzo settore che rimetta al centro del dibattito cittadino il tema del disagio mentale che in questi ultimi anni, anche a seguito della pandemia e della crisi economica, si è notevolmente trasformato e aggravato”.

BERTOLE’. RECUPERIAMO, RIUNIONE PROSSIMA SETTIMANA

Lamberto Bertolè

Stiamo lavorando perché in assestamento si possa recuperare. È già convocata per la settimana prossima una riunione coi referenti del Tavolo per confrontarci sulla questione che stiamo affrontando con la massima attenzione”. Così Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute di Milano, in una dichiarazione alla Dire dopo l’allarme del coordinamento salute mentale cittadino (di cui fanno parte 30 soggetti, dalla Caritas Ambrosiana ai sindacati), che ha parlato di “soldi finiti” sia per i servizi che per il lavoro degli operatori, aggravatosi dopo la pandemia.

“Riteniamo fondamentale, e lo abbiamo più volte ribadito, investire nell’integrazione socio-sanitaria anche nell’ambito della salute mentale. Stiamo lavorando per mettere in sicurezza le risorse necessarie e abbiamo già condiviso con il Tavolo Salute mentale la buona notizia che per il triennio 2024/26 possiamo garantirle e programmeremo insieme a loro gli interventi da sostenere”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy