ROMA – “E’ possibile che il numero delle vittime cresca. Potrebbe crescere, ma noi abbiamo la responsabilità di dare il numero delle salme estratte e che sono in via di identificazione: 34 nel versante marchigiano, 86 nel versante laziale“. Lo dice il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Rieti. “Non è una cosa semplice riuscire a intervenire, se fosse ottobre ci sarebbe possibilità di fare il computo delle vittime, ma siamo in un periodo in cui quei comuni vanno moltiplicati per 10 in termini di presenza rispetto ai residenti ufficiali“, aggiunge.
“Quello che è accaduto è un evento di impatto enorme” e “le vittime sono concentrate in tre comuni”, aggiunge Renzi.
“I feriti e i malati portati via da Amatrice e Accumoli con elicotteri e eliambulanze sono 368”, ma ora “c’è il problema del riconoscimento delle salme” e “stiamo lavorando”. dice il premier in conferenza stampa da Rieti, in diretta su SkyTg24.
“Una polemica con un terremoto da 6.0 non credo abbia nessun significato” dice Renzi, presidente del Consiglio in conferenza stampa da Rieti, in diretta su SkyTg24. “Eviterei ora di aprire discussioni sulla gestione di una calamità naturale come un terremoto che è più o meno lo stesso dell’Aquila, avvenuto a 4 km di profondità”, dice Renzi, “ciascuno faccia valutazioni che vuole e faccia tutte polemiche che vuole, di fronte a un grande terremoto la prima cosa è creare le condizioni perché si possa ricostruire un clima di sicurezza e affrontare tutte le priorità”. I centri abitati colpiti dal sisma di questa notte sono “realtà medievali straordinariamente belle e affascinanti, realtà che rischiano di più nei momenti di sisma”, conclude il presidente del Consiglio, “ora è il momento delle lacrime, e poi iniziamo la ricostruzione“.
“Domani il Cdm prenderà i primi provvedimenti che saranno già immediati. Sarà necessario un lavoro molto serio, continuo, nei prossimi mesi”, dice il premier Renzi. “Questa visita del governo sarà la prima di una lunga serie“, sottolinea.
L’impegno del governo è “certezza dei tempi della ricostruzione e garantire una costruzione vera, di non distruggere le comunità, di ripartire da questi borghi che hanno un passato meraviglioso che non può finire qui”. Lo dice il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Rieti.
“La macchina dei soccorsi si è mossa immediatamente e il cuore grande dell’Italia sta rispondendo”, dice Renzi. Questa tragedia pone “una sfida a noi stessi, alle istituzioni, per rispondere alla tragedia”, aggiunge Renzi, “ma soprattutto serve rispetto per il dolore”.
“Le comunità di Rieti, Ascoli Piceno e altre si è messa immediatamente all’opera, ci sono già 500 posti letti liberati con la collaborazione della Protezione civile e dell’esercito”, dice Renzi. Ciò detto, “capisco il desiderio delle famiglie, molto umano, di restare vicino al paese- aggiunge Renzi- ma ci sono 500 posti liberati per le famiglie di Amatrice“.
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