FERRARA – Panini “appositamente pensati e prodotti per la finalità della pace”; panini “di cui il mondo sente grande esigenza mentre crescono gli egoismi, riaffiorano le frontiere e i cannoni hanno ripreso a sparare”. Li sforneranno a Ferrara, domenica prossima, in occasione della giornata mondiale del pane. ”. Ovvero una mostra di pani caratteristici provenienti da varie parti d’Italia: Messina, Matera, Foggia, Monte Sant’Angelo, Abruzzo, Molise, Roma, Pesaro Ravenna e Modena e Milano.
Saranno prodotti con una particolare farina, il monococco, una varietà di grano antico a basso tenore di glutine, coltivato già migliaia di anni fa, tanto da essere una delle prime forme di grano coltivate. “Questo elemento sottolinea come il pane sia un simbolo della nostra civiltà, che da sempre viene consumato dall’umanità”, dicono gli organizzatori. (Confesercenti e Assopanificatori).
Saranno benedetti e poi distribuiti alla cittadinanza, e le offerte ricavate saranno devolute alla Caritas diocesana.
Inoltre, in ogni parrocchia della città i panificatori di Confesercenti, consegneranno una pagnotta, affinchè durante la messa della domenica, si ricordi questo “importante simbolo per la sua valenza sociale e religiosa”. Ad inaugurare la mostra saranno l’assessore al Commercio e Turismo di Ferrara, Matteo Fornasini, e il vescovo, monsignor Gian Carlo Perego che benedirà le pagnotte.
Ma, nel presentare l’iniziativa, ieri a Ferrara, Alessandro Orsatti, presidente provinciale di Assopanificatori Confesercenti, ha voluto anche ricordare la crisi che attanaglia i panifici a causa dei costi di produzione legati a energia e materie prime che hanno avuto quest’anno aumenti a tre cifre: “La maggior parte di questi costi fino ad ora sono stati assorbiti dai nostri fornai, che non potranno però continuare se non cambierà la situazione, salvo dover intervenire con tagli a produzione e addetti”.
Il presidente regionale di Confesercenti, Dario Dominichini, sottolineando il valore di iniziative come quella di domenica questa (“Che evidenziano il valore delle nostre attività e delle tradizioni”), ha allargato lo sguardo e il pensiero preoccupato a tutto il settore del terziario che attraversa “un momento di difficoltà che non ha precedenti. Servono interventi immediati dello Stato e dell’Europa per ricondurre alla sostenibilità dei costi, particolarmente quelle energetici, di imprese e famiglie”.
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