ROMA – “Le proteste sono convocate in decine di città, da Mosca e San Pietroburgo fino in Siberia; vedremo come andrà, anche perché chi era stato fermato in piazza nei mesi scorsi rischia il carcere in caso di terza infrazione”: a parlare con l’agenzia è Andrea Gullotta, direttore di Memorial Italia, associazione che si richiama all’omonima ong nata in Russia nel 1989.
Appelli a manifestare dopo l’annuncio del presidente Vladimir Putin di una “mobilitazione parziale” a supporto dell’impegno militare in Ucraina con l’invio di nuovi contingenti, sono stati diffusi su Telegram e altri social network. Invitano alla protesta il movimento Vesna, in italiano “primavera”, o gli attivisti di Populyarnaya Politika, che sul loro canale Youtube hanno anche promesso “aiuto e assistenza” a chi dovesse scendere in strada.
Руслан Левиев в нашем эфире. Говорим о реальности мобилизации:
💬 «Сроков не названо. За 2 месяца 300 тысяч — нереальная цифра. Если говорить о том, чтобы мобилизовать 300 тысяч за полгода или больше, то вполне реально».
⚡️Подключайтесь: https://t.co/r849yFGd9v pic.twitter.com/O4tSk5Pl3d
— Популярная политика (@politica_media) September 21, 2022
(Il dibattito sulla “mobilitazione parziale” in diretta su Populyarnaya Politika)
Da Murmansk al confine con la Norvegia fino ad Astrakan sul mar Caspio o a Perm sugli Urali, l’appuntamento è per le 19, ora locale.
Memorial, nata pochi mesi prima della caduta del Muro di Berlino con un impegno di studio e tutela dei diritti umani, è stata chiusa con provvedimento giudiziario nel 2021, prima dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina del febbraio scorso. A livello internazionale, però, l’associazione continua a operare. Tra i suoi impegni, come Centro per i diritti umani, anche con il contributo di attivisti italiani, la tutela della libertà di esprimersi e di manifestare.
“E’ stato predisposto un vademecum per i dimostranti con le indicazioni di tutto ciò che è indispensabile portare con sé” riferisce Gullotta: “Dal telefono carico alle power bank, dal passaporto alle scorte d’acqua”.
Secondo il direttore di Memorial Italia, studioso di storia dei gulag, i campi di prigionia del periodo sovietico, i numeri e le partecipazioni nelle piazze non sono affatto scontati. “Bisognerà vedere quante persone sfileranno e poi anche di chi si tratterà” avverte Gullotta. “L’ordinamento russo prevede che alla terza sanzione amministrativa scattino la denuncia penale e la detenzione”.
A preoccupare sono però anche scelte europee. Gullotta cita lo stop alla concessione dei visti ai cittadini russi decisa dall’Ue nel quadro delle sanzioni contro Mosca. “I divieti indiscriminati non vanno” avverte il direttore di Memorial Italia. “Non dobbiamo costringere a vivere in una situazione di precarietà e incertezza quei dissidenti che invece potrebbero avere un ruolo decisivo per costruire la Russia di domani; sono tante le persone che in questi mesi hanno lasciato il loro Paese in segno di protesta per ciò che stava accadendo in Ucraina”.
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