ROMA – “Ho conosciuto i Måneskin il primo giugno in una serata organizzata da ‘La Repubblica’ per chiacchierare di giovani e prospettive future. Possono essere un veicolo per una campagna di comunicazione per i più giovani? Sì, ho pensato anche a loro, sono bravi e gli ho chiesto una foto”. Così la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone intervistata a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1.
“Non l’ho mai chiesta nemmeno a Draghi perché non l’ho mai visto a petto nudo ad un evento- ironizza- non c’è stata occasione di vederlo con pantaloni leopardati. Devo dire che i Måneskin sono bravi, il pezzo che ha vinto all’Eurovision mi piace e ha il pregio di aver fatto cambiare la cultura musicale italiana all’estero”.
“Domani iniziano gli esami di maturità, il mio andò discretamente bene e presi 80 su 100” racconta Fabiana Dadone a ‘Un giorno da pecora’. “Troppo poco? Non mi permetto di sindacare il voto preso dall’intero collegio. Però nessuno di quelli che ha preso 100 è poi diventato ministro“, scherza coi conduttori della trasmissione.
“Quanto dura il governo? Non ho la sfera per dirlo, auspico tanto. Però è chiaro che le forze politiche al suo interno sono molto diverse e si tende ad essere litigiosi. Ma non temo un Papeete 2” aggiunge la ministra per le Politiche giovanili.
“Salvini ha parlato di cavie per definire i giovani vaccinati? È un’altra espressione molto forte, qui nessuno ha mai voluto mettere in pericolo i ragazzi. L’obiettivo comune è riuscire a raggiungere la famosa immunità di gregge ma non me la sento di dire che i giovani sono state cavie. È un messaggio molto scorretto, a volte il silenzio è d’oro”. Così la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone intervistata a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1.
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