VENEZIA – Non c’è da festeggiare per essere finiti in area gialla. Lo sottolinea a più riprese il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Giallo non è verde e tutti noi conosciamo il semaforo… Il giallo dura poco e dopo c’è il rosso”, conclude Zaia invitando tutti a rispettare le regole per tentare di evitare che la situazione epidemiologica peggiori.
“Un appello lo faccio ai ragazzi: se vedete uno senza mascherina pensate che rischia di portarci in area rossa. Perché è scientificamente provato che se tutti portassero la mascherina il problema non si porrebbe”.
“Il Veneto in area arancione è un Veneto che mette in discussione seriamente il suo Pil. E non parliamo di un Veneto in area rossa…”, dice Zaia.
“Il modello matematico elaborato in casa dai nostri tecnici ci dice che probabilmente verso metà novembre dovremmo raggiungere l’apice, con 250 o 300 terapie intensive”, dice Zaia. Se i numeri saranno questi il sistema sanitario dovrebbe tenere, anche se già al momento i covid hospital stanno sospendendo tutta l’attività ordinaria ad eccezione di quella oncologica, e la pressione sugli ospedali inizia a salire, “anche per la mancanza di personale”, conclude Zaia.
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