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Lesbo brucia, in fiamme il più grande campo profughi d’Europa

Il campo di Moria, pieno quattro volte oltre la sua capienza, era in isolamento dopo la positività di 35 migranti al Covid19

Pubblicato:09-09-2020 05:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:51
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ROMA – Nella notte si sono sprigionate le fiamme in più punti del campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo. Accoglie quasi tredicimila richiedenti asilo, quattro volte la sua capienza.

Al momento non si hanno notizie di persone ferite, è in corso l’evacuazione della struttura.

Il campo si trovava in isolamento per arginare la diffusione del Covid19, misura cui era stato sottoposto dopo la positività di 35 migranti.


What #refugeesgr and NGOs were afraid of happened last night. #Moria burned down. pic.twitter.com/toa8HuBmF1

— Vera Magali Keller (@veramagalik) September 9, 2020

MEDICI SENZA FRONTIERE: “CAMPO RASO AL SUOLO”

“La bomba a orologeria è esplosa. L’accampamento di Moria è stato raso al suolo dopo che gli incendi sono iniziati la scorsa notte. Dodicimila tra uomini, donne e bambini sono stati trasferiti e sono ora in mezzo alla strada”. Lo riferisce su Twitter l’ong Medici senza Frontiere (Msf), una delle organizzazioni che fornisce assistenza nel campo rifugiati nell’isola greca di Lesbo. La ricostruzione dell’organizzazione trova conferma anche nelle parole del vicegovernatore dell’isola, Aris Hatzikomninos, che ha detto alla stampa locale che il campo è ormai “completamente distrutto”.

Il capo progetto di Msf nella località, Marco Sandrone, ha reso inoltre noto che i cooperanti “sono al lavoro per rispondere alle necessità” dei rifugiati. Nel campo di Moria vivevano tra le 12.000 e le 13.000 persone, un numero pari a circa quattro volte la capienza autorizzata. Secondo fonti concordanti, i migranti sarebbero stati bloccati dalla polizia mentre si dirigevano verso la città portuale di Mitilene e sarebbero ora tenuti in attesa. Intanto, secondo la commissaria dell’Unione Europea agli Affari interni, Ylva Johansson, l’Ue ha accettato di finanziare il trasferimento sulla terraferma e l’alloggio di 400 minori non accompagnati. “La sicurezza e il riparo di tutte le persone a Moria sono una priorità”, ha scritto Johansson su Twitter. Ancora da chiarire le origini dell’incendio. Secondo alcuni testimoni, le fiamme sono state provocate dalle proteste dei migranti contro le limitazioni anti-Covid-19. Ricostruzioni, queste, non ancora però confermate.

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