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VIDEO | In Rai scoppia il caso Sangiuliano, censurati i fischi al ministro durante il Taormina Book Festival

L'azienda di viale Mazzini replica con una nota: "Il programma non è una produzione interna, faremo chiarezza"

Pubblicato:04-07-2024 17:34
Ultimo aggiornamento:04-07-2024 17:34

fischi censurati sangiuliano
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ROMA – Stesso appuntamento ma due versioni diverse. È questo il resoconto finale della partecipazione di Gennaro Sangiuliano al Taobuk – Taormina Book Festival. L’evento si è svolto a Taormina dal 20 al 24 giugno, e tra i vari ospiti ha visto anche la partecipazione del ministro della Cultura e del Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Una volta saliti sul palco, i due sono stati accolti dai fischi e dal dissenso della platea. A nulla sono serviti gli interventi dei conduttori Antonella Ferrara e Massimiliano Ossini, che hanno cercato di calmare le contestazioni. Eppure, ieri sera in tv, è andata in onda una narrazione completamente diversa: dei fischi non c’è stata nessuna traccia. I telespettatori hanno potuto ascoltare solo applausi. Stessa cosa per la puntata disponibile su RaiPlay.

LA RAI: IL PROGRAMMA NON È UNA PRODUZIONE INTERNA

“In riferimento al presunto intervento sugli effetti sonori durante l’intervento del ministro della Cultura Sangiuliano nelle immagini andate in onda durante “Taobuk – Taormina International Book Festival” – in onda ieri sera su Rai 1 – Rai precisa che il programma non è una produzione interna, ma è stato fornito dall’Associazione Taormina Book Festival, che lo ha realizzato, curandone ogni aspetto produttivo, senza alcun coinvolgimento di mezzi e personale Rai. L’azienda chiederà comunque spiegazioni per fare completa chiarezza su quanto accaduto”, ha spiegato l’azienda di Viale Mazzini in una nota.


FLORIDIA (M5S): USATA PER SCONTRO POLITICO INTERNO A MAGGIORANZA

“La maggioranza di Giorgia Meloni sta utilizzando la Rai come arma di scontro politico. Protagonista del giorno è la Lega, che chiede di aumentare la pubblicità sul servizio pubblico pestando i piedi alle TV private e quindi facendo scattare sull’attenti Forza Italia, che ovviamente vede come fumo negli occhi ogni proposta che possa anche solo ipoteticamente danneggiare Mediaset. In realtà, la proposta leghista non fa altro che danneggiare la stessa Rai, perché aumentare il tetto della pubblicità non significa automaticamente incrementare le risorse, visto il graduale spostamento degli investimenti su altre piattaforme. Ma soprattutto è una proposta che danneggia il concetto stesso di servizio pubblico, ridotto a servizio commerciale per cittadini consumatori e non più utenti. Se si vuole ragionare sulle risorse da dare alla Rai, lo si faccia partendo da un presupposto che è peraltro sancito dal Regolamento europeo sulla libertà dei media: servono risorse stabili per non assoggettare la Rai al governo di turno. Un governo serio partirebbe da qui. E magari, utilizzare quei soldi per un servizio di qualità premiando chi porta avanti davvero il servizio pubblico facendo buoni ascolti. Non assumendo parenti o dando spazio a trasmissioni utili a piazzare qualche ‘amichetto’, ma che porta ascolti da zero virgola e fanno sempre di più allontanare gli italiani dalla Rai”. Così sui suoi canali social la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia.

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