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Etiopia e Somalia riprendono il dialogo, ma il successo è della Turchia

Ankara si fa mediatrice dopo la crisi del porto del Somaliland: prossimo incontro il 2 settembre

Pubblicato:02-07-2024 18:10
Ultimo aggiornamento:02-07-2024 18:24

PORTO SOMALILAND
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ROMA – Un “impegno per la risoluzione pacifica delle divergenze” per la questione dell’accordo con il Somaliland è stato assunto dai governi di Etiopia e Somalia grazie alla mediazione della Turchia, con la promessa di rivedersi il 2 settembre ad Ankara e “riprendere i colloqui”: è quanto si legge in una nota condivisa dall’ambasciata dell’Etiopia a Roma, a conclusione del primo incontro tra i rappresentanti dei due paesi del Corno d’Africa. Oggetto delle tensioni, l’intesa che il governo di Addis Abeba ha siglato a inizio anno con le autorità dello stato somalo del Somaliland per lo sfruttamento del porto e di 20 chilometri di costa in cambio del riconoscimento dell’indipendenza della regione. Le autorità di Mogadiscio hanno però denunciato l’iniziativa, definendola illegale e un attacco alla sovranità della Somalia, quindi hanno espulso l’ambasciatore etiope.

Ora, il governo turco, che da anni lavora a rafforzare la propria influenza economica e militare nel Corno d’Africa, si è proposto come mediatore. Al tavolo dei colloqui ad Ankara ieri hanno preso parte il ministro degli Affari Esteri dell’Etiopia, Taye Atske-Selassie e il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica di Somalia, Ahmed Moallim Fiqi, su invito del ministro degli Affari Esteri turco Hakan Fidan. “I Ministri- si legge nella nota dell’ambasciata etiope- grazie alla mediazione della Turchia, hanno avuto uno scambio aperto, cordiale e lungimirante riguardante le loro divergenze ed hanno esplorato diverse prospettive alla ricerca di soluzioni conciliabili per entrambe le parti”. Quindi “hanno ribadito il loro impegno per la risoluzione pacifica delle divergenze, e hanno espresso il loro apprezzamento alla Turchia per la mediazione e il contributo costruttivo”. Pertanto, “hanno convenuto di portare avanti il dialogo in corso al fine di risolvere le loro questioni e garantire stabilità regionale” nonché di “incontrarsi ad Ankara il 2 settembre 2024 per avere un secondo ciclo di discussioni”.


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