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FOTO | A Venezia ora c’è “Via dalla violenza. Sempre”. Ed è sola la prima in Italia

Per celebrare i 30 anni di attività del primo centro antiviolenza pubblico d'Italia, a Venezia arriva 'Via dalla violenza. Sempre". L'idea è di riproporla in tutta Italia

Pubblicato:28-06-2024 18:56
Ultimo aggiornamento:28-06-2024 18:56

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VENEZIA – Trent’anni fa nasceva il primo centro antiviolenza pubblico in Italia: era il 20 ottobre del 1994. Ed era Venezia la città apripista. Da questa mattina, per celebrare i tre decenni di attività del Centro, al parco di villa Franchin a Mestre, campeggia una via ideale che indica la direzione, ancora necessaria e urgente, da seguire: “Via dalla violenza. Sempre“. L’opera è firmata da Matteo Attruia che ha voluto donare il proprio lavoro al Centro antiviolenza del Comune di Venezia per suggellare questo traguardo, sottolineare la grande sensibilità dimostrata negli anni ’90 e ricordare che l’attenzione va mantenuta alta. Attruia è noto per le sue opere provocatorie e ironiche che esplorano temi sociali e culturali, sempre attraverso installazioni, performance o interventi urbani. Per il Centro di Venezia e per sensibilizzare sul tema della violenza di genere, ha coinvolto amici artisti; “Via della violenza. Sempre” verrà riproposta in tutta Italia; ha donato in edizione limitata, autografata e numerata, la foto dell’opera, acquistabile nelle due gallerie di Mestre e Venezia di Marina Bastianello. L’incasso, 10.000 euro, sarà devoluto al Centro: “Contributo prezioso che servirà ad arredare la quarta casa di comunità che sta per nascere”, spiega Patrizia Marcuzzo responsabile del Centro.

L’installazione artistica è un vero cartello stradale, volutamente collocato nel mezzo del parco, un contesto inusuale rispetto alla strada e ad un’altezza superiore rispetto alla norma. Un messaggio che invita ad ampliare gli orizzonti, ad allargare quanto più possibile la comunicazione e invita alla denuncia di abusi e vessazioni. Ma aleggia anche il tema della “bellezza” come diritto di chi si affiaccia ai servizi sociali.
Ha detto Attruia: “Gino Strada, a Lorenzo Piano, chiedeva un ospedale che fosse bello. La bellezza è un diritto. E questo spazio potrebbe diventare negli anni un parco di sculture artistiche; dobbiamo ricordarci che un contenitore di bellezza stimola il pensiero”. All’inaugurazione è intervenuta la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano: “Dobbiamo ringraziare le operatrici che da trent’anni lavorano per mantenere a Venezia un centro di eccellenza. L’amministrazione sta lavorando molto anche sul tema della prevenzione, quella fuori, nella nostra società. La guida di vicinato che abbiamo prodotto, ad esempio, serve proprio a dire di non voltarsi mai dall’altra parte. Si deve fare rete. E l’arte è veicolo trasversale di messaggi a più livelli”.

L’inaugurazione di oggi celebra i trent’anni di attività del Centro ma dà anche il via a una serie di appuntamenti. Ogni mese, fino a marzo 2025, si svolgeranno eventi culturali e sportivi, seminari, dibattiti, convegni, spettacoli, incontri con la cittadinanza per diffondere una sensibilità ai campanelli di allarme che la violenza di genere porta con sé, e costruire relazioni fondate sul rispetto e la valorizzazione reciproca, dice Damiano. Il Centro antiviolenza di Venezia ha aperto negli anni altri due sportelli territoriali, al Lido e a Cannaregio, e tre Case rifugio per donne in con necessità di allontanarsi dalla propria abitazione per motivi di sicurezza. Una quarta sta per accogliere chi fugge dalle violenze domestiche. “Il Centro antiviolenza di Venezia, evidenzia l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, è “un unicum nel panorama nazionale, è interamente gestito dall’amministrazione che anche attraverso la gestione diretta con personale altamente qualificato e motivato dimostra l’estrema attenzione alla tutela delle donne oggetto di violenza”.


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