ROMA – L’inchiesta di Fanpage dal titolo Gioventù Meloniana continua a far scalpore. Giovanni Donzelli di Forza d’Italia, nelle ultime ore, ha condannato i comportamenti mostrati nei video dicendo: “Ribadiamo: nessuno spazio in Fratelli d’Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili, nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate, le frasi che si sentono in filmati diffusi che riprendono militanti del nostro partito usare un linguaggio incompatibile con i valori di riferimento del nostro movimento politico”.
Ha, poi, espresso vicinanza alla senatrice ebrea Ester Mieli (citata in uno dei servizi in riferimento a commenti antisemiti): “Solidarietà alla senatrice Ester Mieli per gli insulti che le vengono rivolti. Fratelli d’Italia interverrà con grande fermezza nei confronti dei responsabili”.
Il deputato, però, è finito nel mirino dei social per un’intervista a L’Aria che tira: “Quei video- spiega- sono sufficienti per ricordare che esistono dei limiti per quello che viene definito giornalismo. Da questa cosiddetta inchiesta emergono dei fatti sui quali faremo le nostre riflessioni e prenderemo le nostre decisioni. Ricordo, però, che si parla di persone che non hanno né ruoli di partito né ruoli istituzionali, ma si tratta di ragazzini per buona parte minorenni e che il partito ha il compito di formare, crescere e selezionare. È chiaro che faremo le nostre scelte in base a come si comportano”.
Il passaggio più criticato viene dopo, quando Donzelli fa un riferimento implicito alla giornalista infiltrata in Gioventù Nazionale: “A questi ragazzi qualcuno ha insegnato che, a 18/20 anni, in nome della carriera personale si può tradire amici, quelli con i quali si dorme insieme, mentire a quelli con i quali si prende una birra, quelli con i quali condividiamo valori e ideali. In nome della carriera si può tradire, mentire e a quello che si definisce amico si può tradire. Questo è l’insegnamento principale che è andato. Questa è infamia”.
QUI l’intervista completa.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it