NEWS:

Selfie al mare dopo l’omicidio a Pescara. Il Gip convalida il fermo ai due 16enni

In silenzio davanti ai magistrati. A tre giorni dall'assassinio di Christopher Thomas Luciani, diffuse immagini e testimonianze sul "branco" negli atti del tribunale

Pubblicato:26-06-2024 16:25
Ultimo aggiornamento:27-06-2024 08:14
Autore:

delitto pescara minorenni
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PESCARA – Sono indagati per l’uccisione Christopher Thomas Luciani, il 16 enne il cui corpo è stato rinvenuto domenica sera in un parco nel centro di Pescara, i due minorenni su cui si sono subito concentrate le attenzioni degli inquirenti. Oggi gli è stato convalidato il fermo, mentre in udienza di fronte al Gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Saranno ora trasferiti in un istituto per minori.

A tre giorni dall’omicidio del 16enne di Rosciano emergono ulteriori agghiaccianti dettagli di quella domenica pomeriggio: immagini e parole delle testimonianze riportate dal decreto di fermo della Procura del tribunale per i Minorenni dell’Aquila, pubblicate da alcune testate.

IL BRANCO RIPRESO AL PARCO DALLE TLC DI VIGILANZA, POI IL SELFIE IN SPIAGGIA

Due assassini, un branco legato da omertà e indifferenza: nessuno ha chiamato i soccorsi o provato a salvare il 16enne agonizzante: questo colpisce dalla ricostruzione di quel pomeriggio di crudeltà. E ancora: un selfie in spiaggia fatto dopo l’omicidio, con uno dei componenti del branco con pugno sul petto La foto sarebbe stata trovata nello smartphone sequestrato a uno dei due 16enni fermati. E altri fotogrammi in bianco e nero, ripresi dagli occhi elettronici delle telecamere di vigilanza, che mostrano il branco nel parco, prima dell’omicidio, insieme a Christian, e poi dopo, senza rilevare più la sua presenza. Le immagini lasciano pensare che non siano escluse ulteriori imputazioni e la premeditazione: permetterebbero infatti di confermare anche quanto emerso dalle testimonianze dei ragazzi e, cioè, che uno dei presunti assassini si è cambiato tra la vegetazione, prima di ricomparire davanti alle telecamere.


“NONOSTANTE L’ACCADUTO SIAMO ANDATI A FARE IL BAGNO AL MARE

“Sono rimasto attonito e non ho avuto la forza di reagire, quando poi ci siamo ricongiunti al resto del gruppo tutti hanno saputo cosa era successo perché io, giunto per primo, l’ho raccontato. Nonostante l’accaduto siamo andati al mare a fare il bagno”. È uno dei passaggi della testimonianza del 16enne che ha lanciato l’allarme dopo l’omicidio di Christopher Thomas Luciani, contenuta nel decreto di fermo della Procura del tribunale per i minorenni dell’Aquila. Il ragazzo, dopo il bagno al mare, una volta a casa, presumibilmente tre o quattro ore dopo i fatti, ha raccontato tutto ai genitori, tra cui il padre carabiniere, facendo scoprire l’accaduto. “Io non ho reagito in alcun modo”, ha detto ancora il ragazzo che ha assistito direttamente all’omicidio: “Christopher faceva dei versi quasi di morte e loro gli dicevano di stare zitto. Lui era a terra- ha detto agli inquirenti- con una gamba accavallata all’altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro”.

IL TESTIMONE: “TANTE COLTELLATE, ERO SICURO THOMAS FOSSE MORTO”

Secondo il testimone, il primo accoltellatore avrebbe sferrato 15 colpi, seguito poi dal complice che con la stessa lama ne avrebbe aggiunti altri 10. Il ragazzo che ha fatto luce sull’omicidio con gli inquirenti si è detto “sicuro” che Thomas fosse morto, perché aveva visto “tante coltellate” inferte in zone vitali: coltellata all’addome e alla gamba, “dove ci sono le arterie”. Raggiunti gli altri, i due si sarebbero quasi vantati. Poi il giro in spiaggia con il bagno in mare, dove forse sarebbe stato buttato il coltello, non ancora stato ritrovato. Oggi, l’incarico per l’autopsia. La prima analisi medico legale ha repertato colpi alla schiena, alla coscia destra e sul fianco.

LEGGI ANCHE: “Più di 20 coltellate, Cristopher stava morendo e gli dicevano di stare zitto”

(immagini riprese dal web)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy