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Violenza sessuale, la vittima dice no dopo 20 secondi: assolto l’imputato

I giudici hanno considerato troppi i venti secondi impiegati dalla donna per reagire alla violenza

Pubblicato:25-06-2024 09:58
Ultimo aggiornamento:25-06-2024 09:58

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ROMA – Una sentenza che farà molto discutere. La Corte d’Appello di Milano ha rigettato il ricorso di una donna che aveva accusato l’ex sindacalista della Cisl di Malpensa, Raffaele Meola, di violenza sessuale. I giudici hanno considerato troppi i venti secondi impiegati dalla donna per reagire all’aggressione. L’hostess, a quanto si apprende, nel 2018 si era rivolta all’uomo per una vertenza e in quell’occasione Meola le aveva messo le mani addosso. In secondo grado, quindi, è stata confermata la sentenza di primo grado del 2022 quando l’ex sindacalista era stato già assolto (per mancanza di prove).

“Faremo ricorso in Cassazione- dice la legale dell’hostess Maria Teresa Manente di Associazione Differenza Donna- perché questa sentenza ci riporta indietro di 30 anni e rinnega tutta la giurisprudenza di Cassazione che da oltre dieci anni afferma che un atto sessuale, compiuto in maniera repentina, subdola, improvvisa senza accertarsi del consenso della donna è reato di violenza sessuale e come tale va giudicato”


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