NEWS:

Calcio, tra passione e ‘industria’ il pallone ha sconfitto gli altri significati

Il calcio è sempre stato di tutti. "Ventidue in mutande che corrono dietro a un pallone" sono una passione mondiale

Pubblicato:21-06-2024 10:08
Ultimo aggiornamento:21-06-2024 10:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Noi lo chiamiamo calcio. Il football arrivato in Italia alla fine del 1800, inventato in Inghilterra anche se in vari Paesi del mondo c’erano sport che possono essere considerati gli antenati. Calcio, dal verbo calciare, un pallone con i piedi. Un gesto ‘semplice’, immediato, poche regole, quella palla che ogni bambino ha, anche fatta di stracci, e le porte ‘create’ con qualcosa a terra per individuare i pali e il resto affidato all’immaginazione. Il calcio è sempre stato di tutti. “Ventidue in mutande che corrono dietro a un pallone” sono una passione mondiale. Lo sport più seguito con una platea di appassionati stimata tra i 3 e i 3,5 miliardi di tifosi. E un numero incalcolabile di praticanti, che riempiono i campi di calcio in tutte le declinazioni nate dalla sfida 11 contro 11, ovvero il calcio a 8 e calcio a 5, fino ad arrivare al jorkyball, il 2vs2 dentro una ‘scatola’ di plexiglass con la palla che è sempre in gioco. E fino a qui accanto a calcio, oltre che un’altra parola, passione, ci può stare bene anche l’aggettivo romantico.

CALCIO, OGGI È ANCHE UN’INDUSTRIA

Ma il calcio oggi è anche una ‘industria’, con un fatturato globale di quasi 50 miliardi di dollari ogni anno, circa il 30% del giro d’affari del mondo dello sport. E nonostante questo, però, uno sport sempre a rischio bancarotta per gli alti costi raggiunti dalla ‘materia prima’: i calciatori. Gli idoli capaci di attirare sempre più persone: si stima infatti che gli spettatori delle partite aumenteranno dell’8% ogni anno fino al 2025, del +37,7% se consideriamo il dato previsto entro il 2030. Partendo da numeri già importanti considerando che la nostra serie A ha chiuso la stagione con una media per partita di 31.000 presenti allo stadio, mentre l’accoppiata tv di chi detiene i diritti ha calcolato circa 250 milioni totali di telespettatori per le partite del campionato. In Italia il calcio ha un impatto economico da circa 4,5 miliardi e quasi 1,5 miliardi di euro di contribuzione al Fisco. Ma certo non sono questi numeri ad avere reso questo sport ‘unico’. Ci sarà un motivo se la parola calcio fa pensare subito al pallone. E non all’impugnatura di un’arma, al colpo sferrato con i piedi o al minerale più abbondante nel corpo umano e definito indispensabile alla vita.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy