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“Altro che Tour e Olimpiadi”, a Bologna riecco i Giochi antirazzisti

Da venerdì a domenica la terza edizione, all'insegna del "no business e no competition": 130 squadre da tutta Europa tra tornei, dibattiti e solidarietà

Pubblicato:19-06-2024 19:15
Ultimo aggiornamento:19-06-2024 19:15

giochi antirazzisti
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BOLOGNA – “Non siamo un grande evento, ma siamo un evento molto grande”. Tornano i Giochi antirazzisti: la terza edizione della manifestazione è in programma al centro sportivo Bonori di Bologna da venerdì a domenica per tre giorni di tornei non competitivi, esibizioni, musica, socialità, laboratori e dibattiti. Sono 130 le squadre, provenienti da diversi Paesi europei, già iscritte ai tornei di calcio, basket, pallavolo, ultimate frisbee, quidditch e touch rugby.

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“IL NOSTRO BUSINESS SONO I DIRITTI, LA NOSTRA COMPETIZIONE È LA SOLIDARIETÀ”

“Noi siamo no business e no competition. Tutti i grandi eventi che si svolgono quest’anno, perché il 2024 è uno di quegli anni robusti, sono invece per il business e per la competizione”, afferma in conferenza stampa il presidente dei Giochi antirazzisti, Carlo Balestri: “Un business ogni tanto sfrenato che tra una settimana a Bologna vedrà il Tour de France, a fine luglio le Olimpiadi a Parigi e che in questo momento vede in corso gli Europei di calcio. Noi siamo abbastanza distanti da quel mondo, semplicemente perché il nostro business sono i diritti che spesso vengono dimenticati e la nostra competizione è l’aggregazione, lo stare insieme e la solidarietà”. Non a caso, durante la manifestazione sarà attivo il Corner dei diritti con testimonianze e campagne a cura delle associazioni che aderiscono ai Giochi come Amnesty international, Stop border violence, Avvocato di strada, Medici senza frontiere, Sos Mediterranee e Mediterranea saving humans. Oltre alle partite, il programma prevede anche esibizioni di boxe e muay thai popolare e di wrestling, un laboratorio di pizzica, un’esibizione di danza africana, il concerto della Grande orchestra Rosichino e alcune performance sui temi del femminicidio e delle violenze subite da atlete e atleti.


VOCE ALLA PALESTINA E ALLE ONG ATTIVE NEL MEDITERRANEO

Inoltre “verrà data voce alla Palestina con aggiornamenti sul conflitto in corso- spiegano gli organizzatori- e le ong attive nei salvataggi nel Mediterraneo presenteranno le testimonianze di alcuni rifugiati”. Partecipare ai Giochi “per noi è un atto politico”, sottolinea Marco della Palestra popolare Gino Milli, che contribuisce all’organizzazione della manifestazione e che a Bologna, quest’anno, “è dentro una rete di palestre popolari che sta creando una serie di eventi verso il 2026, quando l’Italia ospiterà le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina”. Per una realtà come la Gino Milli “far parte dei Giochi antirazzisti significa promuovere un altro tipo di sport, non quello mainstream- continua Marco- ma quello praticabile da tutti”. A Bologna “spazi per questo tipo di sport non ce ne sono abbastanza e i Giochi rappresentano un presidio e un momento importante per ribadire la potenza dello sport popolare“, conclude il rappresentante della Gino Milli.

LA CGIL CERCA SUPPORTER SU TIKTOK: “VENITE A TIFARE PER L’ATLETICO DI VITTORIO”

Come dichiara Tommaso dei Municipi sociali Labas-Tpo, “i numeri dei Giochi aumentano di edizione in edizione, è un trend da non sottovalutare perché rappresenta la capacità di una città come Bologna di essere uno spazio ricco e fecondo per realtà sportive che si pongono temi che vanno oltre lo sport e che intendono quest’ultimo come un veicolo di diritti”. Vivere l’esperienza dei Giochi significa “prendere parte e decidere da che parte stare, ancora di più negli ultimi anni in cui vediamo una società sempre più basata sulle frontiere esterne e interne”. Tra le realtà che parteciperanno ai Giochi quest’anno c’è anche la Cgil: “Vieni a fare il tipo per l’Atletico Di Vittorio”, è l’appello diffuso con un video su TikTok, piattaforma su cui la Camera del lavoro bolognese è sbarcata da qualche mese.

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