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Via libera definitivo all’Autonomia Differenziata, polemiche per bandiere padane in Aula

La Camera approva il provvedimento dopo una seduta fiume durata tutta la notte, in Aula veementi proteste di Pd e M5S

Pubblicato:19-06-2024 08:13
Ultimo aggiornamento:19-06-2024 21:34

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ROMA – Ok definitivo all’Autonomia Differenziata, il M5S protesta tra i banchi di Montecitorio cantando l’inno di Mameli e sventolando bandiere italiane al termine della seduta fiume alla Camera durata tutta la notte. Polemiche in Aula per i festeggiamenti della maggioranza, in particolare per le bandiere padane sfoggiate dai deputati della Lega.

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SALVINI: “GIORNATA STORICA”

“Una giornata storica: l’autonomia è legge! Per un’Italia più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi a tutti i cittadini, da Nord a Sud: dopo tanti anni di battaglie e di impegno, nonostante le bugie e gli attacchi della sinistra, grazie alla Lega ed al governo l’Autonomia richiesta da milioni di Italiani è stata approvata questa mattina anche alla Camera ed è finalmente legge. Una vittoria di tutti gli italiani: GRAZIE a tutti!”. Lo scrive sui social Matteo Salvini, vicepremier e ministro.

MELONI: “PASSO AVANTI PER COSTRUIRE UN’ITALIA PIÙ FORTE”

“Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni.

CONTE: “SPACCANO L’ITALIA COL FAVORE DELLE TENEBRE

Il leader pentastellato Giuseppe Conte: “Spaccano l’Italia col favore delle tenebre. Il disegno di legge condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastare la maggioranza in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze”.

IL MINISTRO CALDEROLI: “MI TREMANO LE GAMBE”

“A dirlo mi tremano le gambe per l’emozione… c’è il VIA LIBERA DEFINITIVO della Camera all’Autonomia differenziata!”, scrive su facebook il ministro Roberto Calderoli. L’approvazione di oggi, continua, “è il coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all’interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese. Un percorso che mi rende particolarmente orgoglioso, quando penso al mio caro nonno Guido e al suo progetto del Movimento Autonomista Bergamasco. Nel mio cuore scorre un sangue autonomista fin da prima che io nascessi, è bello pensare di aver coronato anche il suo sogno. Da questo momento in avanti- prosegue- c’è un iter tracciato e ben definito, che permetterà alle Regioni di valorizzare le proprie eccellenze e garantire servizi sempre migliori ai cittadini, nel segno della responsabilità e della trasparenza”.

SCHLEIN: “CAMBIATE NOME IN ‘BRANDELLI D’ITALIA'”

“Cambiate nome in ‘brandelli d’Italia’, visto che la state spaccando. Un provvedimento che divide e crea diseguaglianze che viene approvato di notte nella vergogna. Con questo voto sancite che esistono cittadine e cittadini di serie e A e serie B”. Lo ha detto la segreteria del Pd, Elly Schlein, nella dichiarazione di voto finale. Le opposizioni unite hanno cantato inno di Mameli e sventolato il tricolore, mentre dai banchi della Lega sono spuntate le bandiere della Serenissima.

BOLDRINI: “URGENZA ERA PORTARE LO SCALPO DEL SUD DEL PAESE”

“La seduta fiume è finita alle 7.50 di mattina: da ieri e per tutta la notte abbiamo discusso ogni singolo emendamento, finché abbiamo avuto i tempi a nostra disposizione, nel silenzio più assoluto della maggioranza. Loro non parlano, non si confrontano, non discutono: loro eseguono gli ordini. E gli ordini erano chiari: approvare l’autonoma differenziata entro questa mattina, costi quel che costi. Qual era l’urgenza? L’urgenza è chiara: portare lo scalpo del Sud del Paese ai governatori leghisti del Nord. Le bandiere delle piccole patrie, destinate a contrapporsi, esposte alla fine della seduta dai banchi della Lega ne sono la prova inequivocabile. E Giorgia Meloni, la patriota, cede al ricatto e preferisce ridurre il Paese a brandelli pur di non rischiare di perdere la partita sul premierato. Due riforme che danneggiano tutta l’Italia, anche il Nord. Ma il messaggio della affollatissima manifestazione di piazza Santi Apostoli di ieri è stato chiaro. La battaglia per salvare la Costituzione e l’unità del Paese non finisce qui”. Lo dichiara alla fine della seduta Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

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