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Schlein accorcia le distanze tra Fdi-Pd: “Giorgia Meloni, stiamo arrivando”

Resta sempre dietro a Fdi, ma per la leader Dem, oggi è comunque "una bella giornata per il Partito democratico". All'indomani del voto europeo la segretaria Pd spiega le ragioni della "vittoria"

Pubblicato:10-06-2024 17:12
Ultimo aggiornamento:10-06-2024 18:20

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ROMA – Il Partito democratico di Elly Schlein batte un colpo, anzi di più. All’indomani del voto europeo, la segretaria del Pd evidenzia come la sua rincorsa a Fratelli d’Italia abbia accorciato le distanze. Anzi le ha dimezzate. Non solo, anche l’equilibrio tra le forze di opposizione è decisamente cambiato in favore del suo partito. Insomma, ce ne sono di motivi per dire dal Nazareno che oggi “è una bella giornata per il Partito democratico”. “La distanza con Fdi e Meloni si è accorciata in modo significativo e questo era uno dei nostri obiettivi- sottolinea infatti la segretaria del Pd, in conferenza stampa dalla sede del partito romana- la distanza alle scorse politiche è stata di due milioni di voti, si è ridotta a un solo milione”. E incalza: “Il messaggio è chiaro: Giorgia Meloni, stiamo arrivando“.

SCHLEIN: “SIAMO IL PARTITO CHE É CRESCIUTO DI PIÙ, LI ABBIAMO RALLENTATI”

Schlein definisce l’aver superato il 24% delle preferenze “un risultato straordinario di una squadra forte e plurale”. Anche perché , a conti fatti, “siamo il partito che è cresciuto di più dalle scorse politiche- puntualizza- 5 punti, 10 se consideriamo i sondaggi dell’inizio dello scorso anno, 2 dalle europee del 2019. In alcune circoscrizioni, in particolare al Sud, 7 punti in più”. E ancora: “Siamo i soli insieme ad Avs, a cui vanno i nostri complimenti, a crescere in termini di voti assoluti rispetto alle politiche”. E sommandoli, “il voto delle forze di opposizione supera quello delle forze di maggioranza- evidenzia Schlein- e quindi sentiamo molto forte la responsabilità di creare un’alternativa”.


Guardando al diretto avversario (o meglio alla diretta avversaria) riconosce: “É vero che i Fratelli d’Italia sono cresciuti in termini percentuali, ma- precisa- non sono cresciuti in termini assoluti a differenza nostra rispetto alle ultime politiche”. E anche se “non li abbiamo ancora fermati, di certo li abbiamo rallentati”, assicura la segretaria del Pd al Nazareno.

ORA L’ALTERNATIVA ALLE DESTRE È PIÙ CREDIBILE”

E i risultati, lo sa bene, le danno vantaggio anche rispetto agli altri leader di opposizione: “Quando sono arrivata i rapporti di forza erano altri- prosegue infatti- mentre oggi il Pd è saldamente e per distacco la prima forza di opposizione, e per questo sente una maggiore responsabilità nella costruzione dell’alternativa”. Si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Dopo la sconfitta delle politiche c’era chi dava il Pd per morto- manda a dire- oggi mi sembra che sia più vivo che mai e che questo risultato renda l’alternativa alle destre più credibile. E’ un segnale di speranza”.

“SENTIRÒ PRESTO GIUSEPPE CONTE”

Elly Schlein Guarda così avanti, appellandosi all’unità delle minoranze: “Non ho ancora sentito Giuseppe Conte, lo sentirò presto. Io continuo a lavorare per costruire una coalizione progressista sui temi concreti e continuo a pensare che sulla sanità e scuola pubblica, lavoro dignitoso, un piano industriale che manca clamorosamente a questo Governo e sui diritti, tutti temi su cui con le forze alternative alle destre si possano creare ampie convergenze, che costituiscano la base di un programma condiviso. Il tempo dei veti è finito, noi non ne abbiamo mai fatti ma non intendiamo neanche subirli. E’ chiaro e mi sembra che il voto di ieri abbia premiato l’atteggiamento unitario”. Primo scoglio da affrontare insieme, il referendum su cui “lavoreremo con le altre forze di opposizione- assicura- che si oppongono a questa pericolosa riforma costituzionale che non esiste in alcun Paese al mondo e che non è più democrazia, ma la mia ambizione è più alta: riunire le opposizioni non per una battaglia contro, ma per l’alternativa per questo Paese”.

“IN EUROPA SVENTATA MAGGIORANZA DELLE DESTRE”

Lo sguardo si amplia sull’Europa: “L’avanzata delle destre nazionaliste è certamente un segnale di preoccupazione- conferma- In giornata sentiremo gli altri leader del Pse per stabilire le priorità: il presidente della commissione è espressione del partito che prende un voto in più, ma abbiamo l’intenzione di far pesare i voti del Pd e del Pse sul programma e nella trattativa per il futuro delle istituzioni europee”. E se “il quadro europeo vede luci e ombre, Il Pse tiene- assicura- e sarà la seconda forza al Parlamento europeo, e noi siamo la prima delegazione insieme agli spagnoli di Pedro Sanchez“. “Il nostro obiettivo era quello di impedire una maggioranza delle destre ed è raggiunto- va avanti- Non c’è una maggioranza possibile senza S&D e noi abbiamo l’intenzione di far valere tutto il nostro peso”. E se l’avanzata della destra nazionalista in alcuni Paesi europei c’è e preoccupa, comunque, conclude Schlein “non avranno i numeri per una maggioranza alternativa”.

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