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Boom Bonaccini nel Nord Est, solo Meloni più votata. Bene Vannacci: i numeri di tutte le preferenze

Bonaccini incassa 383 mila preferenze nel Nord Est, meglio di lui ha fatto solo Meloni con quasi mezzo milioni di voti. Vannacci si assesta sui 140 mila voti. Tra i dem bene anche Zan e Moretti, nella Lega exploit Cisint

Pubblicato:10-06-2024 12:18
Ultimo aggiornamento:10-06-2024 12:19
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BOLOGNA – “Sfonda” Stefano Bonaccini, che viaggia oltre le 383.000 preferenze con lo spoglio ormai ultimato. Ma la gara delle preferenze nel Nord-est fa segnare anche un’ottima prestazione del generale della Lega Roberto Vannacci, oltre le 140.000 preferenze. A riscuotere tuttavia il maggior numero di voti personali alle europee, anche se non andrà all’Europarlamento è la premier Giorgia Meloni, che ha “cannibalizzato” la corsa interna in Fratelli d’Italia raccogliendo quasi mezzo milione di preferenze (circa 489.000 a poche sezioni dalla fine).

In casa Fdi la meno lontana è l’assessora veneta Elena Donazzan, oltre le 63.000 preferenze. Seguono con 54.000 il consigliere comunale bolognese Stefano Cavedagna e con circa 45.000 l’uscente di Strasburgo Sergio Berlato. Bene anche l’altro bolognese Piergiacomo Sibiano sui 19.000 consensi personali e qualche chance di staccare il biglietto per Strasburgo. Non ce la fa invece Guglielmo Garagnani, ex Confagricoltura, attorno ai 9.000.

Tra i dem di gran lunga il più votato nella circoscrizione Nord-est è Bonaccini, ma si registrano anche ottime prestazioni dei veneti Alessandro Zan (sulle 92.000 preferenze) e Alessandra Moretti (81.000). Bene anche Elisabetta Gualmini (56.000) che stacca Annalisa Corrado (48.000). Parecchie posizioni più indietro e sicuramente non eletto lo schleiniano Antonio Mumolo, comunque oltre la soglia delle 20.000 preferenze.


Nella Lega Vannacci ha fatto il vuoto ma spunta, pur staccatissima, la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, circa 41.000 voti personali. In Forza Italia dopo il vicepremier Antonio Tajani c’è solo Flavio Tosi che viaggia attorno ai 34.000 consensi. Pochissima Emilia-Romagna tanto tra i leghisti quanto tra gli azzurri, dove la migliore è la deputata romagnola Rosaria Tassinari con circa 5.400 preferenze (poco più di un migliaio per la bolognese Alessandra Servidori, tra i candidati meno votati della lista). Per l’Alleanza Verdi-sinistra s’impone invece Mimmo Lucano, che viaggia attorno ai 42.000 consensi, circa 10.000 in più della consigliera regionale veneta dei Verdi Cristina Guarda.

Bene invece gli emiliano romagnoli tra i 5 stelle, con l’uscente Sabrina Pignedoli poco sotto i 15.000 voti e Ugo Biggeri, ex Banca etica, oltre i 10.000. Fuori dal Parlamento europeo a causa del destino delle liste l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che pure aveva messo insieme circa 11.000 voti. Bocciate con Stati Uniti d’Europa anche Antonella Soldo (oltre le 10.000 preferenze riscosse) e Giulia Pigoni di Italia viva (circa 6.500). Altrettanto ‘inutili’ anche se numericamente non trascurabili le quasi 30.000 preferenze raccolte dal giornalista Michele Santoro.

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