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VIDEO | Follia liste d’attesa, ecco le voci dei cittadini

La mammografia? Nel 2025. La scintigrafia? "Torni fra un mese". I cittadini sono arrabbiati e sconfortati sul tema delle liste d'attesa. "È inutile che parlino, tanto non fanno niente, pensano solo a se stessi e basta", dice Lina, 78 anni

Pubblicato:05-06-2024 19:06
Ultimo aggiornamento:05-06-2024 19:11

interviste liste d'attesa
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ROMA – Il giorno dopo il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge per combattere le liste d’attesa e a poche ore dalle misure annunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’agenzia Dire ha raccolto le voci di alcuni cittadini davanti al Policlinico Umberto I di Roma per capire gli umori e le sensazioni degli italiani di fronte a quella che si preannuncia come una vera e propria boccata d’ossigeno per il Servizio sanitario nazionale. Secondo Daniele, 42 anni, “si tratta sicuramente di misure che servono, ma il vero problema è quello della carenza del personale. Ecco perchè bisogna vedere se quanto annunciato ieri sia fattibile. Non si assumono abbastanza persone, che vengono pagate poco, e questo è un problema strutturale, è un problema che sta a monte”.

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“Penso si tratti di misure dovute da parte del governo- le parole di Andrea, 41 anni- soprattutto per i cittadini che per anni hanno pagato contributi ed è giusto che vengano assistiti nel modo corretto. È un peccato- si rammarica- che un Sistema sanitario come il nostro, che era il fiore all’occhiello degli anni ’80, copiato anche da Paesi del nord Europa come Svezia e Danimarca, abbia subito una inflazione così importante negli ultimi anni e che siamo andati sempre più verso la privatizzazione. Come recita la Costituzione, penso che la salute sia un diritto primario: quindi ben vengano queste misure”.


Davanti al nosocomio capitolino c’è la signora Elisabetta, 40 anni, incinta all’ottavo mese di gravidanza. Di fronte alle misure annunciate dal governo Meloni, la futura mamma spiega che “era una cosa necessaria ma che doveva essere fatta molto tempo fa. Anche per fare un prelievo del sangue ci vuole un mese. E non parliamo delle visite: dovevo fare una ecografia e il primo appuntamento me lo hanno dato quando avrei già partorito”.

Anche la signora Stefania, 84 anni, denuncia ritardi davvero incredibili. “Ho telefonato al Cup per fare una mammografia e mi hanno risposto che la disponibilità era per il 2025. E per fare una ecografia all’addome mi hanno addirittura proposto il 2026. Io, però, ho già una certa età e in questo modo la prevenzione non esiste”. La signora Marina, 67 anni, guarda con speranza al futuro della sanità. “Speriamo che riescano a fare qualcosa, perchè le liste sono davvero lunghe. Io sto facendo diverse visite e c’è sempre da aspettare: ho perso un mese solo per fare alcuni esami”.

Deve aspettare 30 giorni anche la signora Stefania. “Per fare una scintigrafia mi hanno detto di tornare dopo un mese“, mentre la signora Lina, 78 anni, denuncia che “per fare un’ecografia ho dovuto attendere 6 mesi e sto male. È inutile che parlino, tanto non fanno niente, pensano solo a se stessi e basta“.
C’è anche chi aspetta di sottoporsi a una visita specialistica da oltre 12 mesi. “Mia moglie che ha 70 anni- racconta il signor Valentino- è più di un anno che aspetta di togliersi i calcoli renali e nessuno ci ha ancora mai chiamato”.

L’opposizione intanto va all’attacco: non ci sarebbero le adeguate coperture finanziarie per garantire quanto promesso dall’esecutivo. “I soldi per la salute vanno trovati– ammonisce Andrea- e, come dicevo prima, penso sia il diritto più importante per l’essere umano”.
Non credo affatto a questi provvedimenti– tuona il signor Valentino- perchè risparmiano su altre cose e, con la sanità, c’è la possibilità di salvaguardare prima di tutti, i cittadini. E poi facessero quello che vogliono”. Intanto questo fine settimana si vota per le elezioni del Parlamento europeo. “Penso- afferma ancora Andrea- sia una buona mossa elettorale per chi ha fatto questa proposta”. “Sicuramente- rincara la dose Elisabetta- la tempistica è sospetta“, mentre il signor Valentino parla di “spot elettorali e basta“. Laconica la signora Stefania: “Non credo più a nessuno”.

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