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Spunta un sospetto nella scomparsa di Mara Favro, il fratello: “Fare chiarezza”

Continua a rimanere un mistero la scomparsa di Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa in Val Susa: il fratello ha presentato un'integrazione di denuncia alla Procura chiedendo ulteriori indagini

Pubblicato:05-06-2024 15:14
Ultimo aggiornamento:05-06-2024 15:14

Mara favro
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BOLOGNA – Sono ormai tre mesi che non si trova Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa in Val Susa, in provincia di Torino. Le sue tracce si sono perse nella notte tra il 7 e l’8 marzo, quando la donna si sarebbe incamminata a piedi verso le 3 sulla statale 24 dal ristorante in cui lavorava a Chiomonte, per andare verso casa, a Susa. Parrebbe in cerca di un passaggio con l’autostop per fare quei 10 chilometri. Da allora di lei non si è più avuta alcuna notizia. È stata cercata a lungo, anche con i droni, ma non è mai emerso nulla. Del giallo si è tornato a parlare in queste ore perchè è emersa una circostanza alquanto inquietante, raccontata susul Corriere di Torino e su La Stampa.

IL FRATELLO CHIEDE DI FARE APPROFONDIMENTI

Stando a quanto denunciato dal fratello della donna scomparsa in Procura, successivamente alla scomparsa di Mara Favro il titolare della pizzeria dove la donna lavorava avrebbe detto a un’altra cameriera, durante una discussione sullo stipendio, “Vuoi fare la fine di quell’altra?“. La frase sarebbe stata contenuta in una denuncia presentata inizialmente dalla donna (che ora non lavora più nella pizzeria) ma poi ritirata dopo pochi giorni. A riferire in questi giorni alla Procura l’esistenza di questa circostanza è stato il fratello di Mara Favro (che si è rivolto anche a Chi l’ha visto per arrivare alla verità sulla sorella). L’uomo si dice convinto sia necessario indagare meglio per fare chiarezza: “Non può essere stato un allontanamento volontario”. Dopo la scomparsa della donna, erano stati ascoltati come testimoni sia il titolare della pizzeria che il pizzaiolo e secondo il fratello le loro dichiarazioni presentavano incongruenze che “fanno pensare quantomeno a conoscenza da parte di uno dei due, o di entrambi, di circostanze inquietanti, anche eventualmente della morte di mia sorella e di un eventuale conseguente occultamento di cadavere”. Il fratello di Mara, in una recente integrazione di denuncia, chiede che la Procura sequestri i telefoni dei due uomini e faccia verifiche sui loro spostamenti di quella notte.

L’AUTOSTOP CHE NON CONVINCE

All’uomo non convince per niente il racconto, fatto dai sue uomini agli inquirenti, sulle ultime ore trascorse da Mara prima di sparire. La donna sarebbe tornata a casa a fine turno, accompagnata dal pizzaiolo. Poi però sarebbe dovuta tornare in pizzeria, alle 3, essendosi accorta di non avere con sè le chiavi, rimaste in un cassetto al locale insieme alle sigarette. Al locale sarebbe arrivato con un camion, in autostop. E dopo aver preso le chiavi si sarebbe incamminata a piedi, in direzione Susa, parrebbe contando nuovamente sull’autostop. Al fratello sembra una ricostruzione strana, in particolare il fatto che la donna a quell’ora possa aver pensato di tornare a Susa in autostop.


GLI STRANI APPUNTI

Un altro ‘mistero’ nel mistero sono gli appunti, ritrovati da un vicino, che erano stati scritti da Mara. Su alcuni fogli aveva scritte cose relative a “carabinieri”, “autopsie” e “camere mortuarie” proprio sotto la data dell’8 marzo e poi c’era anche un riferimento a Napoli, con la data del 10 marzo. Non è stato possibile capirne il significato.

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