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VIDEO | FOTO | “Tenga duro presidente”, bagno di folla e applausi per Mattarella

Applausi, strette di mano e cartelli per Mattarella, che oggi ha incontrato le categorie più fragili e le loro famiglie

Pubblicato:02-06-2024 20:37
Ultimo aggiornamento:03-06-2024 08:24

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ROMA – “Tenga duro presidente, lei è la nostra storia!“. Mattarella fa ingresso nei giardini del Quirinale aperti al pubblico per il 2 giugno, festa della Repubblica. Quest’anno il presidente ha deciso di accogliere le categorie più fragili e le loro famiglie, con varie associazioni ad accompagnarli. Scatta subito l’applauso. Lui, accompagnato dalla figlia Laura, alza la mano e fa cenni di saluti a tutti, circa 1.800 cittadini. Comincia a stringere le mani e dice con molta cordialità: “Benvenuti, auguri”. La gente gli augura buon lavoro. Lui sorride con garbo a chiunque gli porga la mano.

Viva presidente, grazie presidente“, e scattano a intervalli ripetuti vari applausi man mano che il capo dello Stato e Laura Mattarella attraversano i giardini. Una signora gli dice: “Forza e ci protegga dalle persone per favore, ci protegga“. Lui sorride lungamente e le persone gli urlano: “Bravo, Viva il presidente”.


Il capo dello Stato si ferma per ascoltare l’inno di Mameli suonato dalla banda interforze. Riprende il percorso e continua a stringere le mani. C’è anche la Croce rossa che accompagna dei disabili in carrozzella, Mattarella poggia con affetto la mano sulla spalla del più giovane di loro. I rappresentanti di un’associazione gli spiegano che l’Inno è stato cantato anche dai ragazzi non udenti, “i ragazzi sordi”, sottolineano loro. Un’anziana particolarmente audace gli si avvicina più di tutti e dice con tono fermo e a voce alta: “Lei deve campare ancora 100 anni”. Mattarella è divertito dall’augurio e risponde: “Sarà impossibile ma grazie, davvero”.

“Evviva l’Italia, Forza presidente, bravo e buon lavoro”. Mattarella ringrazia tutti dicendo: “Benvenuti e buona festa”. Un bambino lo aspetta per consegnargli una lettera scritta per lui. Ci teneva a consegnarla direttamente nelle mani del capo dello Stato e chiede un autografo in ricordo. Mattarella gli scrive una intera dedica. Gli anziani gli urlano: “Noi l’adoriamo e siamo la memoria del Paese. Evviva il nostro presidente. Sarà stanchissimo dopo una giornata così”.
Gli applausi continuano fragorosi al suo passaggio nel Cortile d’onore del Quirinale. “Grande presidente, Bravo bravo”. Lui stringe le mani anche ai bambini piccolissimi di una casa famiglia. Le piccole manine si perdono in quelle della più alta carica dello Stato.
E ancora: “Grazie per tutto quello che fa per noi. Grazie per essere il nostro presidente. Ci dia la forza, Viva la Repubblica, Viva l’Italia”. I ragazzini e i bimbi, ma anche gli adulti fanno a gara per chiedere un selfie. Lui si presta.

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