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Tg Esteri, edizione del 29 maggio 2024

Si parla di Senegal, Nicaragua e vittime delle guerre

Pubblicato:29-05-2024 09:53
Ultimo aggiornamento:29-05-2024 09:53
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SENEGAL. DAKAR, TUTTO PRONTO PER LA BANCA DELLA DIASPORA

Una banca delle diaspore, per sostenere le comunità di senegalesi residenti all’estero e al contempo permettere che le risorse guadagnate con il loro lavoro e il loro talento siano messe al servizio del Senegal: del progetto del governo di Dakar parla l’ambasciatore Ngor Ndiaye, ospite nella redazione dell’agenzia Dire. In primo piano nell’intervista il dialogo con l’Italia, anche alla luce dell’iniziativa Piano Mattei. “Il Senegal è uno dei Paesi più dinamici del continente; abbiamo un tasso di crescita stimato al 9 per cento per quest’anno e una democrazia vivace con alternanze al potere. L’ultima, a marzo, ha portato all’elezione di un presidente molto giovane”.

GIORNALISMO. BITANIA (AMREF): RACCONTARE GIOVANI VISIONARI AFRICA

“L’Africa è raccontata dai media soprattutto per le sfide, le povertà, le migrazioni o le carestie, ma invece è soprattutto il luogo della speranza. L’Africa ha la popolazione più giovane del mondo e ha tanti innovatori”. A parlare è Bitania Lulu Berhanu, 29 anni, origini etiopi e una vita in Kenya, attivista dell’organizzazione Amref Health Africa. A Roma si presenta un rapporto sulla qualità e la quantità dell’informazione che si fa in Italia sul continente. Nello studio si evidenzia la necessità di un interesse che non sia solo legato a iniziative dell’Italia come ad esempio il Piano Mattei.

NICARAGUA. STRETTA SULLE ONG, DISSOLTI ANCHE COMITATI SANDINISTI

Chiuse in Nicaragua altre 15 organizzazioni della società civile, tra le quali sei a carattere religioso. La stretta è stata disposta dal ministero dell’Interno. Tra le organizzazioni cattoliche colpite figurano Los Misioneros del Sagrado Corazon e l’Asociacion Catolica Vide Nueva para la Promocion Humana. Dissolti pure i Comitati di difesa sandinisti, realtà di quartiere nate dopo la rivoluzione del 1979. Il loro obiettivo era monitorare e denunciare le attività delle milizie conservatrici, note come “contras”.


PACE. L’ONU: IN UN ANNO +72% DELLE VITTIME CIVILI DEI CONFLITTI

Sono stati oltre 33mila i civili uccisi a causa di conflitti armati nel mondo nel 2023: i dati, che indicano un incremento del 72 per cento rispetto all’anno precedente, sono stati presentati al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo Joyce Msuya, vice-segretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari e i soccorsi, il bilancio effettivo “potrebbe in realtà essere ancora più grave”. In occasione di un incontro dedicato alle popolazioni ostaggio delle guerre, dal Medio Oriente al Sudan e al Myanmar, la responsabile ha denunciato “un’allarmante mancanza di rispetto per il diritto internazionale umanitario”.

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