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Corsi di alpinismo e ospitalità turistica: in Pakistan dal 10 agosto al via il Cristina Castagna Center

Struttura realizzata da "Montagna e Solidarietà" con il contributo del Club Alpino Italiano.

Pubblicato:28-05-2024 22:31
Ultimo aggiornamento:28-05-2024 22:31
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MILANO – Nel solco della cooperazione internazionale Italia-Pakistan, il 10 agosto sarà inaugurato il Cristina Castagna Center, struttura, situata a Ghotolti Ishkoman nel Gilgit-Baltistan distretto di Ghizer (Pakistan), per l’ospitalità turistica e corsi di alpinismo per la formazione sulle tecniche di montagna realizzata da “Montagna e Solidarietà” con il contributo del Club Alpino Italiano.

LA PRIMA VOLTA DI ALPINISTE ITALIANE E PAKISTANE

L’obiettivo “è generare un impatto socio-economico per, le popolazioni locali e promuovere attraverso corsi di formazione il loro avvicinamento alle attività professionali legate all’alpinismo”. Questa è una delle iniziative che fanno parte del progetto K2-70 del Cai dedicato alla celebrazione del 70esimo anniversario della prima salita del 1954: ricorrenza che vedrà per la prima volta partire insieme per la vetta alpiniste italiane e pakistane (Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim assieme alla dottoressa Lorenza Pratali).

LA PRIMA DONNA A TOCCARE LA CIMA DEL MAKALU

Uno dei lasciti del progetto è appunto il Cristina Castagna Center: “un’acchiappasogni” amava definirsi, lei prima donna italiana a toccare la cima del Makalu, 8.473 metri. Una giovane infermiera che non appena poteva partiva per l’Himalaya inseguendo la sua grande passione per l’alpinismo che l’ha vista scalare lo Shisha Pangma, il Gasherbrum II, il Dhaulagiri, il Makalu, e infine il Broad Peak, dove è scomparsa per una fatale caduta. Si dedica a lei e a tutte le donne che amano la montagna il Cristina Castagna Center, progetto concepito per lo sviluppo economico della vallata con servizi anche per la comunità locale, per avviare dei corsi di alpinismo per la formazione sulle tecniche di montagna rivolti a neofiti, appassionati, esperti, operatori del settore.


LA CRESCITA DEL TURISMO DI MONTAGNA

 Il turismo di montagna, internazionale e nazionale, su vallate e catene montuose pakistane sta conoscendo un considerevole sviluppo: per questo una scuola per le tecniche di alpinismo viene vista come strategica per formare e accompagnare in sicurezza, e funzionale allo sviluppo del turismo, puntando anche a un approccio ecosostenibile. E soprattutto -osservando che nell’alpinismo pakistano recente stanno emergendo diverse e bravissime donne scalatrici, come dimostra la spedizione organizzata per i 70 anni- una scuola di alpinismo rappresenta un’interessante fonte di incoraggiamento allo sviluppo sociale della figura femminile in Pakistan.

L’INAUGURAZIONE

Il 10 agosto dunque avverrà l’inaugurazione, con un evento a cui sono stati invitati circa 50 italiani fra turisti, trekkers, alpinisti, associati e referenti delle associazioni nazionali, scalatori, appassionati e operatori di montagna pakistani, giornalisti e autorità, e una folla di persone della vallata. “Un momento alto della solidarietà tra Italia e Pakistan, utile anche a rafforzare la relazione internazionale dei due paesi considerando, e ricambiando in certa misura, i meriti, l’onore e la responsabilità per la conquista del K2 da parte della spedizione italiana del 1954”, viene definito. “Sono felice che si possa contribuire alla conclusione di questo progetto iniziato dall’alpinista Tarcisio Bellò. Un’iniziativa che ci permette di essere fisicamente presenti in un Paese che ha dato tanto in termini di visibilità al Club alpino italiano a partire dalla spedizione nel 1954. In Pakistan, il Cai non era mai stato presente in maniera stabile. Non vogliamo che questa esperienza sia un caso isolato, ma l’inizio di un percorso di collaborazione, in modo che ci siano rapporti sempre più stretti tra la popolazione pakistana e quella italiana”, conferma il presidente del Cai, Antonio Montani.

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