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Zhang dalle due stelle alle stalle: non paga i debiti e l’Inter diventa americana

Il club finisce ad Oaktree. Malagò: "A chi va per certi mari, quelli dei prestiti e dei fondi, succede questo"

Pubblicato:20-05-2024 11:36
Ultimo aggiornamento:21-05-2024 08:17

Inter Zhang
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ROMA – “A chi va per certi mari, quelli dei prestiti e dei fondi, succede questo“. Questo – nella sintesi metaforica del presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite di Radio Anch’io Sport – è l’Inter che cambia proprietà: passerà da Zhang al fondo americano Oaktree che aveva concesso alla proprietà cinese un prestito da 275 milioni di euro (più un centinaio di interessi) per restare in vita. Il prestito è scaduto, e con un’operazione da banco dei pegni, i campioni d’Italia passeranno di mano. “Da una parte, per i tifosi dell’Inter cambia relativamente poco, passi da una proprietà a un’altra, paradossalmente più di garanzia perché ha i capitali – spiega Malagò – Così un tifoso si ritrova dalla mattina alla sera con un altra proprietà solo perché c’è in piedi un’operazione di tipo finanziario. Sono i rischi di chi fa quei giochi”.

Intanto, per chi ancora crede che ci sia uno spiraglio per un rifinanziamento d’emergenza – un ulteriore debito per coprire il debito… – arrivano dalla Cina i precedenti del presidente nerazzurro, a dare un contorno alla vicenda che sta per chiudersi. Ne scrive stamattina Repubblica. “Se non ha rimborsato i soldi a una banca statale cinese, che speranza abbiamo che li restituisca a noi?”. È questa la domanda che si sono posti lo scorso febbraio, nel loro ufficio di Londra, i gestori di un grande fondo d’investimento, mentre esaminavano la richiesta di finanziamento presentata dagli advisor di Steven Zhang.

La China Construction Bank, a cui Zhang deve 320 milioni di euro, è un istituto di credito sotto controllo pubblico. Secondo MarketScreener, il 59,31% del capitale della banca è detenuto dalla China Investment Corporation (CIC), il fondo sovrano che gestisce le riserve valutarie della Repubblica Popolare Cinese, amministrando asset per 1.350 miliardi di dollari alla fine del 2023. Insomma Zhang non è solvente. Il che spiega la riluttanza degli investitori istituzionali a concedergli nuovo credito.


La sentenza della Corte Suprema di Hong Kong che obbliga Zhang a restituire i 320 milioni alla banca controllata dal fondo statale è del 16 settembre 2022. Da marzo scorso, per decisione della Corte d’Appello di Milano, questa sentenza ha validità anche in Italia. L’avventura dell’Inter cinese è ai titoli di coda: dalle due stelle alle stalle è un attimo.

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