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Chi era Ebrahim Raisi? Il Presidente della linea dura contro il dissenso e l’Occidente

Il profilo del Presidente iraniano morto nell'incidente in elicottero al confine con l'Azerbaigian

Pubblicato:19-05-2024 22:09
Ultimo aggiornamento:21-05-2024 09:21

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ROMA – Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è morto nello schianto dell’elicottero a bordo del quale viaggiava, di ritorno dall’inaugurazione di un’opera pubblica al confine con l’Azerbaigian.

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LA CARRIERA DA MAGISTRATO E LE ELEZIONI DEL 2021

Nato nel 1960 a Mashad, città del nord-est del Paese, Ebrahim Raisi, 64 anni, è diventato presidente dell’Iran il 19 giugno 2021. Ha iniziato la sua carriera come pubblico ministero all’inizio degli anni ’80 ed è passato da procuratore generale di Teheran nel 1994 a ministro della giustizia, nel 2019.

Secondo il Centro per i diritti umani in Iran, i suoi due anni come capo della giustizia iraniana sono stati segnati dall’intensificazione della repressione del dissenso e delle violazioni dei diritti umani.

Nel 2021, molti iraniani riformisti si erano rifiutati di prendere parte a un’elezione considerata scontata. L’affluenza complessiva alle urne fu infatti solo del 48,8%, la più bassa dalla fondazione della Repubblica islamica dell’Iran nel 1979.

LE SANZIONI USA E LA “COMMISSIONE DELLA MORTE

È stato il primo leader iraniano a essere soggetto alle sanzioni statunitensi. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato Raisi nel novembre 2019, citando la sua partecipazione alla “commissione della morte” del 1988 come pubblico ministero, e un rapporto delle Nazioni Unite che indicava che la magistratura iraniana come responsabile dell’esecuzione di almeno nove bambini tra il 2018 e il 2019.

LA LINEA DURA

Il suo insediamento è stato visto come il segnale dell’inizio di una nuova era più dura che potrebbe annunciare importanti cambiamenti nelle politiche della Repubblica Islamica, in patria e all’estero.

Raisi si è opposto al dialogo con l’Occidente ed è stato uno stretto alleato del leader supremo, l’Ayatollah Seyyed Ali Hosseini Khamenei.

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