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Buon compleanno Lucio Dalla: ecco il significato della sua “4 marzo 1943”

Oggi il cantautore avrebbe compiuto 81 anni

Pubblicato:04-03-2024 11:54
Ultimo aggiornamento:04-03-2024 11:54
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ROMA – Il primo marzo del 2012 l’Italia perdeva uno dei suoi più grandi artisti: Lucio Dalla. Il cantautore se ne andava improvvisamente a 3 giorni dal suo 69esimo compleanno. Compiva gli anni il 4 marzo (era nato nel 1943, oggi ne avrebbe 81) l’artista che ha fatto cantare più di una generazione con brani che sono diventati grandi classici. Uno di questi è sicuramente “4/3/1943”.

Il giorno del compleanno di Lucio Dalla dà così il titolo ad una delle più celebri e sentite canzoni del suo repertorio. “4/3/1943” viene presentata per la prima volta nel 1971 al Festival Sanremo con l’Equipe ’84, dove conquista il terzo posto.

A differenza di quanto si immagini, non si tratta di una canzone autobiografica. Inizialmente intitolato “Gesù Bambino”, il brano passò per le forbici della censura sanremese. A causa dei temi trattati (una madre adolescente che ha un figlio da un ignoto soldato alleato), il titolo era stato giudicato inadeguato e fu cambiato improvvisamente prendendo spunto proprio dalla sua data di nascita.


Ma non solo il titolo, anche il testo conobbe delle modifiche. “4/3/1943” racconta la storia di una ragazza che trascorre una notte di passione con uno sconosciuto soldato alleato, “l’ora più dolce prima di essere ammazzato”.

LE MODIFICHE DEL TESTO ORIGINALE A SANREMO 1971

Rimasta sola scopre di essere incinta. E qui c’è la prima modifica: “mi riconobbe subito proprio l’ultimo mese” diviene “mi aspettò come un dono d’amore fino dal primo mese”. A 16 anni mette al mondo suo figlio che decide di chiamare Gesù. La giovane madre “giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare” cambia in “giocava a far la donna con il bimbo da fasciare”, ma la sua vita si spegne precocemente.

Poi si arriva all’ultima strofa, anch’essa totalmente rivisitata: “E ancora adesso mentre bestemmio e bevo vino…per i ladri e le puttane sono Gesù Bambino” riadattata in “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino”.

Il brano fu un successo straordinario, il primo così importante per Lucio Dalla: “Ebbi subito la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente grosso, mi commuovevo e per due anni mi sono sempre commosso ogni volta che la cantavo. Poi cominciai a cantarla in pubblico […] da Bolzano a Palermo era uno scatenarsi di manifestazioni di consenso”.

Un aneddoto ricordato dallo stesso Dalla riguarda la versione brasiliana di “4/3/1943”, portata lal successo da Chico Buarque de Hollanda: “Gliela cantai in un ristorante a Campo de’ Fiori. Si mise a piangere a dirotto. Tornò in Brasile e ne fece la sua versione. Un successo pazzesco”.

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