NEWS:

In mostra la magia di Sandaga, il mercato neo-sudanese di Dakar

All'Istituto italiano di cultura si celebra la storia di un luogo simbolo di resilienza e ricostruzione

Pubblicato:30-05-2024 17:47
Ultimo aggiornamento:30-05-2024 18:01
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Dem Dikk/Viavai”, mostra nata da un progetto di ricerca su Sandaga, lo storico mercato di Dakar, è accolta fino al 14 luglio dall’Istituto italiano di cultura in Senegal. La struttura fu realizzata tra il 1933 e il 1935 in stile neo-sudanese. Come ricorda l’ambasciata italiana in una nota, Sandaga era un tempo un luogo iconico e cuore pulsante di Dakar, che ospitava oltre 900 venditori di una varietà di prodotti, dall’alimentare all’artigianato. Esistono diverse teorie sull’origine del suo nome. Tra le più diffuse c’è quella che afferma che il nome del mercato derivi da “dang ga”, riferimento a un albero che abbelliva i dintorni e fungeva da punto di riferimento.

“DEM DIKK/VIAVAI”

Nonostante sia stato inserito nel 2006 nell’elenco dei siti protetti del patrimonio nazionale del Senegal, e nonostante abbia resistito alle intemperie del tempo e a un incendio nel 2013, si sottolinea nel comunicato, nell’agosto 2021 il mercato di Sandaga è stato demolito, ponendo fine alla sua ricca e colorata storia. La mostra site specific ‘Dem Dikk/Viavai’ racconta dunque l’identità vivace di questo storico mercato di Dakar, simbolo e cuore dell’economia informale, che vive, e sopravvive, nonostante la sua completa demolizione e l’attuale ricostruzione in corso. Il progetto, sotto la curatela di Mohamed Cissé, include il lavoro degli artisti italiani Stefania Gesualdo, che vive a Dakar da diversi anni, il duo Jukai (Marta Fumagalli e Riccardo Pirovano), attualmente basato a Berlino, e Djibril Dramé, artista visuale senegalese.

Jukai presenta la serie di lavori ‘Architetture sociali’, attraverso le quali esplora il legame tra l’uomo e l’ambiente costruito, utilizzando il cemento come medium artistico centrale. Attraverso materiali recuperati dal cantiere del mercato, le opere catturano l’interazione quotidiana tra l’essere umano e il contesto urbano, riflettendo l’impatto delle piccole azioni sulla realtà circostante. Oltre alle opere in cemento, Jukai ha trasformato i dati di movimento registrati a Sandaga in un’installazione di palpiti luminosi, il cui ritmo corrisponde alla vitalità del mercato. Attraverso la stanza poco illuminata, l’installazione interattiva incoraggia i visitatori a riconsiderare il loro rapporto con il consumismo e le complesse dinamiche socio-culturali che influenzano le nostre vite. Se attraverso il proprio lavoro Jukai si concentra sull’impatto umano nell’ambiente circostante, le opere di Stefania Gesualdo esplorano invece come le trasformazioni urbane influenzano le persone e i territori. Utilizzando il cantiere di Sandaga come simbolo emblematico di transizione e adattamento, la serie ‘Recherche d’une position confortable’ (Ricerca di una posizione comoda) narra la complessità della vita quotidiana in spazi in continua evoluzione. In questi contesti, la ricerca di una posizione confortevole diventa una metafora della resistenza alla distruzione e alla costruzione. Questa negoziazione permanente tra territori e persone è narrata nell’arazzo presentato da Gesualdo che raffigura, nella parte superiore, la mitica facciata del mercato, e, nella parte inferiore, una delle sue scene di vita fatta di scambi e relazioni che fluttuano e si adattano. L’arazzo è stato oggetto di una performance attraverso la quale l’artista ha interamente scucito la facciata del mercato, lasciando soltanto visibili i venditori rimasti a svolgere le loro attività, guardiani della memoria di Sandaga. Infine, Djibril Dramé presenta scatti fotografici di scene di vita da un particolare angolo del mercato: ‘Ruuk diskettes’. Questo è un luogo dove ragazze adolescenti e donne di Dakar vanno per adornare i loro guardaroba di effetti sensuali. Nonostante fosse separato dall’edificio principale, Ruuk diskettes è oggi parte integrante del mercato. La madre di Djibril era una venditrice della zona. Attraverso le sue opere, l’artista desidera rendere omaggio a lei e a tutte le commercianti per la loro resilienza, paragonabile a quella del mercato di Sandaga. “Attraverso installazioni interattive, sonore e visive, gli artisti hanno sapientemente catturato la complessità e la vitalità del mercato Sandaga, offrendo uno sguardo intimo e coinvolgente sulle sue atmosfere uniche e sulle storie che lo rendono così amato e significativo per la comunità di Dakar” sottolinea Cissé. “Questa mostra non solo celebra il passato e il presente del mercato Sandaga, ma anche il suo futuro, incarnando la speranza e la determinazione di una comunità che continua a prosperare nonostante le sfide”. Ancora il curatore: “Con ‘Dem Dikk/Viavai’, ci uniamo alla narrazione di questo sito iconico, promuovendo la sua eredità e la sua bellezza unica per le generazioni future”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy