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A Londra 40 arresti al corteo per la Palestina. Sconcerto per il “finiteli” di Nikki Haley su missili

Finisce con due poliziotti feriti e decine di arresti la manifestazione a Westminster per il cessate il fuoco. Monta la rabbia per la foto pro-Israele dell'ambasciatrice Onu degli Stati uniti

Pubblicato:29-05-2024 12:47
Ultimo aggiornamento:29-05-2024 12:50

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ROMA – Proseguono le proteste nelle piazze di tutto il mondo contro Israele, accentuate dopo i bombardamenti compiuti a Rafah dall’esercito di Tel Aviv. D’altra parte, dagli Stati uniti, è bufera per l’immagine diffusa di Nikki Haley. L’ex governatrice repubblicana della Carolina del sud e Rappresentante permanente per gli Usa alla Nazioni unite è stata infatti immortalata mentre fotografava missili made in Usa, con una scritta raccapricciante, “Finish them”

A Londra una quarantina di manifestanti sono stati arrestati a Londra nel corso di proteste nella serata di ieri a Westminster, per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l’immediato accesso di aiuti umanitari, a quasi otto mesi dall’inizio dell’operazione militare di Israele. Lo riporta il Metropolitan Police Service in un comunicato condiviso su X, riferendo che i dimostranti, radunatisi alle 18 ora locale, avrebbero dovuto concludere la manifestazione entro le 20. “La grande maggioranza dei presenti- scrive la polizia- stimati tra le 8 mila e le 10 mila persone, sono andati via pacificamente, mentre un gruppo di 500 persone si è rifiutato e ha continuato a manifestare”. Da qui l’intervento degli agenti, che hanno arrestati circa 40 manifestanti. Due i poliziotti feriti nei disordini.


Intanto, l’offensiva di Israele su Rafah non si ferma nonostante la condanna pressoché unanime della comunità internazionale dopo il bombardamento su un campo profughi domenica scorsa, che ha causato la morte si oltre 40 civili, tra cui molti bambini, e di due comandanti di Hamas. Ieri, carri armati israeliani sono stati portati nel centro della città che ospita migliaia di profughi da tutta la Striscia. La notte scorsa è stato colpito nuovamente un campo dove famiglie sfollate vivono in tende di fortuna, in un’area di Rafah ovest che era stata definita “zona sicura” per i civili dall’esercito israeliano. Almeno venti i morti.
Alle Nazioni Unite, la Francia ha fatto appello al Consiglio di Sicurezza affinché “fermi la guerra a Rafah”, mentre l’Algeria ha presentato una nuova bozza di risoluzione per il cessate il fuoco immediato nella Striscia. Il governo di Israele sta subendo in queste ore numerose critiche anche per non aver rispettato l’ordinanza della Corte di Giustizia internazionale che chiedeva a Tel Aviv di interrompere ogni operazione militare a Rafah e nell’area circostante, densamente popolata, e di ritirare le truppe per favorire l’ingresso di aiuti umanitari.


Pioggia di critiche in queste ore stanno raggiungendo anche Nikki Haley: l’ex candidata alle primarie repubblicane degli Stati Uniti, che di recente ha assicurato il suo sostegno a Donald Trump, si è fatta fotografare mentre, durante un viaggio in Israele, firmava un missile dell’esercito israeliano scrivendo “Finiteli tutti“. Armi e munizioni impiegate dalle forze israeliane sono in larga parte fornite proprio dagli Stati Uniti, come parte della politica del presidente democratico Joe Biden.


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