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Nessun capro espiatorio per Pisa, la dirigente della Polizia non c’entra niente: trasferita per sua richiesta

La frettolosa lettura dell'"esilio" a Pescara della dirigente del reparto mobile di Firenze smontata direttamente dal Viminale

Pubblicato:29-02-2024 11:40
Ultimo aggiornamento:29-02-2024 11:41

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ROMA – Nessuna “prima testa che salta”, altro che capri espiatori. Il governo tiene alta, altissima, la linea della difesa orgogliosa delle forze dell’Ordine, dopo le manganellate agli studenti di Pisa. E manda in fuorigioco la teoria dell’avvicendamento” politico di Silvia Conti. Non è stata “punita”, la dirigente del reparto mobile di Firenze. Il trasferimento a Pescara, si sono affrettati a puntualizzare dal Viminale, era già previsto da tempo e niente c’entra con le cariche ai minorenni da giorni oggetto di proteste e polemiche che hanno investito anche il Presidente della Repubblica Mattarella.

La frettolosa lettura dell'”esilio” a Pescara della responsabile di quel (dis)ordine pubblico, dunque, viene fatta a pezzi direttamente dal Ministero dell’Interno. Lo spostamento, anzi, precede di qualche mese il pensionamento della dirigente previsto a settembre, e lei stessa aveva fatto richiesta in tempi non sospetti di essere riavvicinata a casa.

Non bastasse – precisa sempre il Viminale – chi dirige il reparto mobile non ha competenza sull’operatività delle squadre impegnate sul campo, ma semplicemente è tenuta a metterle a disposizione dei questori che le richiedono. Silvia Conti non è nemmeno nella lista di quelli che rischiano di essere indagati. “Il trasferimento non ha niente a che vedere coi fatti di Pisa”, conferma a Repubblica il segretario generale del Siulp di Firenze Riccardo Ficozzi.


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