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Emilia-Romagna, i medici di guardia contro l’assessore Donini: “Noi fannulloni? Ci offende tutti”. Lui replica: “Non mi fermeranno”

Lumia (Cimo-Fedmed): "L’unica responsabile dei disservizi subiti dai cittadini è la miopia della politica sanitaria regionale"

Pubblicato:28-12-2023 13:45
Ultimo aggiornamento:28-12-2023 16:05
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medici fannulloni emilia romagna
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BOLOGNA – Bufera sull’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini. Il sindacato dei medici Cimo-Fesmed ritiene “inaccettabili e offensive per tutta la categoria medica” le dichiarazioni rilasciate ieri al Tgr Emilia-Romagna dall’assessore, per il quale, come riferisce lo stesso sindacato, i medici della continuità assistenziale sarebbero dei fannulloni che “rispondono al telefono ogni due ore e visitano un paziente ogni cinque ore”. Sono “parole che non possiamo tollerare- afferma Salvatore Lumia, presidente regionale di Cimo-Fedmed- poiché, oltre che offensive, sono del tutto lontane dalla realtà”. Sono centinaia, assicura, le “telefonate che ogni sede di continuità assistenziale riceve quotidianamente, rispondendo nel modo più efficiente possibile ai bisogni di salute della popolazione nonostante una carenza di personale che è importante anche in questo settore. Poi, com’è ovvio, nelle ore notturne si assiste ad una riduzione delle richieste, e per questo è del tutto insensato fare la media del carico di lavoro sulle 24 ore”.

Da anni, prosegue Lumia, “segnaliamo alla Regione le carenze negli organici di tutti i settori della sanità, dai Pronto soccorso ai reparti ospedalieri fino alla medicina generale. Eppure non siamo mai stati ascoltati, e non si è mai voluto programmare correttamente il fabbisogno di personale per formare e assumere il numero adeguato di medici, preferendo invece puntare tutto sull’istituzione di nuove figure assistenziali non mediche che, come avevamo previsto, si sono rivelate un buco nell’acqua”. Di fronte a questo quadro, allora, “appare evidente- afferma ancora Lumia- come l’unica responsabile dei disservizi subiti dai cittadini in questi giorni di festa sia esclusivamente la miopia della politica sanitaria regionale degli ultimi anni, e di certo non i medici che, con un senso di responsabilità e abnegazione fuori dal comune, continuano a farsi in quattro pur di garantire cure e assistenza di altissimo livello”.
Per questo, conclude, “pretendiamo rispetto e riconoscenza da parte delle istituzioni, e non attacchi insensati che peggiorano ulteriormente la frattura esistente tra politica e categoria medica”.

DONINI: C’È CHI VUOLE LA RISSA, MA NON MI FERMERANNO

“Chi cerca la rissa strumentalizzando le mie parole sappia che non avrà alcuna reazione, né alcuna considerazione”. L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, replica seccamente ai sindacati sui medici di continuità assistenziale, verso i quali assicura la sua “massima considerazione”. La tempesta nasce dal giudizio espresso da Donini sui carichi di lavoro dei medici di guardia, ora coinvolti nel progetto dei Cau. “Il dato a cui ho fatto riferimento, ossia la media delle prestazioni erogate a livello regionale dai medici di continuità assistenziale, è un dato tracciabile e noto da tempo– afferma Donini- e non costituisce da parte mia alcun giudizio negativo. Non permetto, quindi, che mi si attribuiscano frasi che non ho mai detto e cose che non penso, a partire dal termine fannulloni, chi sostiene il contrario è in palese malafede”.


Si tratta “di professionisti preparati e indispensabili” sottolinea Donini parlando sempre dei medici di continuità. “E sono da sempre convinto che ogni professionista possa e debba essere impiegato in questa fase critica per la sanità nel modo più giusto, rispettoso e appropriato. Per questo abbiamo costituito i Cau: per fare in modo che, riorganizzando la continuità assistenziale, i medici possano avere maggiore valorizzazione economica e professionale e i cittadini maggiore opportunità di presa in carico”.
Il messaggio è insomma che la riforma va avanti, nonostante le difficoltà di organico emerse in periodo natalizio. “Chi ci vuole fermare si rassegni”, avverte infatti Donini. “In sanità le innovazioni sono indispensabili, e anche quelle che danno maggiori opportunità ai cittadini provocano sempre dibattito e a volte reazioni contrarie, è naturale che sia così”. “Per quanto mi riguarda- conclude poi l’assessore- sono sempre stato, e sempre sarò, disponibile al dialogo e al confronto, partendo però da una oggettiva analisi della realtà”.

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