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Sudafrica, gli imprenditori avvertono il partito di Mandela: “No alle nazionalizzazioni”

Monito alla vigilia delle elezioni legislative, ritenute le meno prevedibili dalla fine del regime di apartheid

Pubblicato:28-05-2024 16:49
Ultimo aggiornamento:28-05-2024 16:51

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ROMA – Monito all’African National Congress (Anc), il partito che fu di Nelson Mandela, al potere dal 1994, alla vigilia delle elezioni legislative: a rivolgerlo è stata Busisiwe Mavuso, amministratrice delegata di Business Leadership South Africa (Blsa), un’alleanza di grandi imprese e multinazionali. La dirigente ha messo in guardia da un’alleanza tra l’Anc e gli Economic Freedom Fighters (Eff), una formazione di sinistra finora all’opposizione. “Non sosterremo un’amministrazione che abbraccia politiche di distruzione economica di massa”, ha detto Mavuso, intervistata dal portale di informazione News24.

IL PROGRAMMA DEGLI ECONOMIC FREEDOM FIGHTERS

Lo scontro riguarda le richieste di nazionalizzazioni al centro del programma elettorale degli Eff, in particolare per i comparti minerario e bancario. Tra le loro richieste figura anche l’introduzione di tasse più onerose per le grandi imprese. Secondo alcuni osservatori, il voto di domani è il meno prevedibile degli ultimi 30 anni, dunque dalla fine del regime di apartheid. Non è escluso che l’Anc perda la maggioranza assoluta in parlamento e che sia costretto a stringere alleanze. Oltre agli Eff, tra le formazioni di opposizione di rilievo nazionale ci sono Democratic Alliance e umKhonto we Sizwe. Gli aventi diritto registrati per le elezioni di domani sono circa 28 milioni. Dal 2018 il Sudafrica è guidato da Cyril Ramaphosa, politico con un passato da sindacalista e pure da imprenditore.


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