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L’orrore di Rafah nelle vignette di Ortolani e Natangelo: “Queste immagini vanno viste”

"Un bimbo senza testa. Questo è il 2024. Questo è il pianeta su cui vivo. Su cui nessuno impara niente", si legge sui social

Pubblicato:28-05-2024 10:44
Ultimo aggiornamento:28-05-2024 15:53

vignetta ortolani natangelo_rafah
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ROMA – “Dovremmo tenerlo tutti in braccio quel bambino“. Questo è uno dei migliaia di commenti sotto i post di due vignettisti italiani che hanno riportato l’orrore di Rafah su carta e sui social. Mario Natangelo e Leo Ortolani hanno ‘riversato’ in un disegno una delle immagini più tremende che ci sono arrivate da Gaza: un uomo che tiene un bambino (forse suo figlio) bruciato e senza testa in braccio. Quel bimbo è una delle vittime dell’attacco da parte dell’aviazione israeliana sulla striscia di Gaza della scorsa notte che ha bombardato la tendopoli a nord ovest della cittadina, in un’area umanitaria al confine con l’Egitto.

Parlo di questa roba ogni giorno, guerre e morti ammazzati, non ho mai nascosto le mie opinioni. Ma cerco di non guardare certe immagini, quelle immagini lì, perché mi si stampano in testa e non vanno via- scrive uno dei vignettisti, Natangelo- Stamattina mi si è aperto un video a tradimento: si vedeva un uomo a Rafah dopo l’ultimo raid israeliano. Mostrava il corpo di un bambino mutilato, lo scuoteva a destra e sinistra come fosse un bambolotto. La testa mancava. Sono stati pochi secondi prima che potessi chiuderlo. Eppure quell’immagine mi si è infilata in testa e ho provato a scacciarla tutto il giorno. Finché ho visto che un disegnatore – Leo Ortolani – l’ha disegnata, anzi rovesciata sul foglio, forse mosso dallo stesso istinto che invece portava me a ributtarla giù. E ho capito che quell’immagine andava vista. E l’ho ridisegnata anche io. Quell’immagine va vista e se non in video, o in foto, almeno in disegno”.

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Un post condiviso da Mario Natangelo (@marionatangelo)


Ecco cosa ha scritto Ortolani nel suo post: “Ci sono video e immagini di un nuovo raid compiuto dall’esercito israeliano su un campo profughi di palestinesi, rifugiatisi lì, su sollecitazione dello stesso governo israeliano. ‘Andate là, perché così non vi beccate il bombardamento di Rafah’.
E poi, con la scusa che fosse una base di hamas, li ha bombardati. 35 civili morti. Tende bruciate. Corpi bruciati. Nell’indifferenza che tutto questo suscita nel resto del mondo, mi resta negli occhi quest’uomo che regge e mostra quello che a prima vista potrebbe sembrare un bambolotto rotto.
È un bimbo senza testa. Un bimbo senza testa, bruciato. Sono mesi che vedo orrori di questo genere. Orrori sui bambini. Mesi che il genocidio dei palestinesi continua.
Non mi abituo a queste immagini. Mi dispiace, esercito israeliano. Non mi abituo. Non ci riesco. Non so come ci riusciate voi. Un bimbo senza testa. Questo è il 2024. Questo è il pianeta su cui vivo. Su cui nessuno impara niente. Non commentate. Non è commentando qui sotto che si fermerà il genocidio.
Ma se avete il potere di fermarlo, anche solo di smuovere qualcosa, fatelo
“.

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