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‘Borghetto degli artigiani’, l’appello dei residenti: “Abbiamo paura, così non ce la facciamo più”

Su via Aqua Bullicante una cancellata nasconde 14 ettari di terreno che dovrebbero diventare parco pubblico, oggi ostaggio di droga e degrado

Pubblicato:27-06-2024 14:28
Ultimo aggiornamento:27-06-2024 14:35
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Borghetto artigiani
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ROMA – Al civico 234 di via Acqua Bullicante, tra l’incredibile distesa verde compresa tra l’ex Snia Viscosa e l’area del Mausoleo di Sant’Elena, c’è ‘l’ex Borghetto degli artigiani’: dove un tempo la gente lavorava per guadagnarsi da vivere, oggi dilagano criminalità e degrado. L’area, sebbene sia stata restituita al comune dopo la confisca alla mafia, si è trasformata in piazza di spaccio e occupazione abusiva sia del parco che delle officine. 

Nella strada che incrocia l’ultimo tratto di via del Pigneto e che termina sullo specchio d’acqua naturale scoperto per caso, il lago Bullicante, quasi non si fa caso alla cancellata che nasconde i 14 ettari di terreno che dovrebbero diventare parco pubblico. Ma succede che dalla via si vedano persone scavalcarla ad ogni ora. È semplice, e si sono passati parola. 

È un quartiere che si sente ostaggio del traffico di droga e di chi ne fa uso, il Prenestino Labicano, zona semicentrale della Capitale, il cui municipio è secondo solo al centro storico per siti e reperti archeologici di “primaria importanza”, parola del Presidente del Municipio Mauro Caliste.


Ma in questi anni ha cambiato volto, e per questo i residenti chiedono alle istituzioni una risposta, insieme al coinvolgimento dei comitati di quartiere, della realizzazione in tempi brevi di quanto l’allora candidato Mauro Caliste, oggi Presidente del V municipio, enunciava nel suo programma elettorale: “Riqualificazione e riabilitazione del ‘Borghetto degli artigiani di via Acqua Bullicante’ come spazio di vita e di lavoro in perfetta integrazione con un ambiente ecosostenibile che include un parco pubblico e un piccolo bosco urbano”.

LE TESTIMONIANZE

All’Agenzia Dire un residente del quartiere racconta: “Succede a tutte le ore, neanche il passaggio delle auto delle forze dell’ordine ferma il viavài. Gli edifici, dove si sospetta anche la presenza di amianto, sono diventati fatiscenti. Da via Acqua Bullicante, nonostante la fitta vegetazione, intravediamo cumuli di spazzatura. Quel che succede lì dentro è noto a tutti. Entrano nel borghetto e quando escono si appostano nelle zone limitrofe per drogarsi. A nulla servono le segnalazioni alle forze dell’ordine. Spuntano accampamenti davanti alle banche, ai supermercati, nelle vie più appartate. Le aggressioni fisiche e verbali sono diventate all’ordine del giorno. Ma questo degrado non ci appartiene, è una condizione nuova per chi è cresciuto nel quartiere e per i molti che lo hanno scelto”.

La pagina Facebook Ex Borghetto degli Artigiani, attiva nel raccogliere testimonianze foto e video, monitora quotidianamente quanto accade. Nella strada privata di via Malfatti si vedono scene che sembrano uscite dai racconti berlinesi degli anni ’70 di Christiane F.. Negli scatti, opportunamente oscurati, qualcuno si stringe il braccio con lacci emostatici di emergenza per iniettarsi la droga, qualcun altro lo fa abbassandosi i pantaloni, e tutto in pieno giorno.

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