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FOTO | VIDEO| A Bologna Hera lancia il primo camion elettrico per la raccolta dei rifiuti

Al via la sperimentazione, Il mezzo è stato presentato in piazza Nettuno con la flotta green

Pubblicato:26-06-2024 20:33
Ultimo aggiornamento:26-06-2024 20:33
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BOLOGNA – Veicoli sempre più sostenibili (e silenziosi) per la raccolta dei rifiuti a misura di città. A Bologna Hera presenta il primo camion totalmente elettrico per servizi ambientali sempre più sostenibili. È il primo mezzo pesante di questo tipo del gruppo, che assicura essere anche il “primo in Italia”. Presentato questa mattina in piazza Nettuno, si tratta di un veicolo a cabina ribassata sul quale per la prima volta è stata installata l’attrezzatura per la raccolta dei rifiuti, ed è da poco in funzione per le strade principali del centro cittadino. A completare la flotta in esposizione, ci sono anche un veicolo più piccolo dotato di una vasca posteriore, anch’esso completamente elettrico, che entrerà in servizio da luglio, la spazzatrice elettrica della Cooperativa Brodolini, partner dei servizi ambientali di Hera, attiva dal 2023 da maggio a ottobre, che si occupa quotidianamente della pulizia del centro storico, e due auto ad uso dei dipendenti.

“È appena arrivato e già in servizio da due giorni, è il primo mezzo pesante elettrico del gruppo Hera- spiega Giulio Renato, direttore centrale Servizi ambientali e flotte della multiutility- e anche il primo in Italia. Non ce ne sono di questo genere”. In particolare, “si ricarica con l’energia prodotta dall’impianto che smaltisce i suoi rifiuti, una colonnina molto potente, 250 kilowatt in circa tre ore, e ha un’autonomia di due turni, quindi riesce a lavorare una giornata intera”. I benefici ambientali ci sono tutti. Oltre all’abbattimento dei gas di scarico infatti, è anche quasi completamente silenzioso. “L’unico inquinamento acustico che ha questo mezzo è la presa di forza che muove il cassonetto, ma è alimentata elettricamente, quindi non fa rumore” in senso stretto. Non solo fuori, ma “anche dentro, dove l’autista non è disturbato dal rumore del veicolo”.

Ancora in fase di sperimentazione, l’obiettivo del Gruppo Hera è di testarlo per verificare l’eventuale allargamento su altri mezzi dello stesso genere, perché “sono mezzi costosi, fino a 400.000 euro compresi di manutenzione per sei anni. Tra un paio d’anni vedremo se funzionerà” in termini economici. Ma l’intenzione del gruppo comunque è di puntare sull’elettrico, e infatti ha fissato l’obiettivo di elettrificare il 30% dei mezzi entro il 2030. I nuovi mezzi in servizio a Bologna rientrano nella strategia che il Gruppo Hera ha delineato nel Piano industriale 2024-2027, prevedendo 6 milioni di euro di investimenti per aumentare la propria flotta elettrica di 250 veicoli leggeri di piccole e medie dimensioni, rispetto ai 42 di cui dispone oggi. Oltre a questo, ricorda ancora Renato, “abbiamo nel tempo acquistato circa 700 veicoli ibridi Gpl-Metano, che abbattono la CO2 e abbiamo iniziato quest’anno ad acquistare i carburanti di origine vegetale, prodotti dagli scarti degli oli alimentari”.


E anche per la città di Bologna è un investimento “importante, che si muove su una linea di continuità con tutte le politiche che stiamo mettendo in campo per la neutralità climatica- sottolinea l’assessore comunale ai Lavori pubblici, manutenzione e pulizia della città Simone Borsari- è un potenziamento importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo dei servizi ambientali, un segnale concreto perché non vogliamo soltanto avere una città più pulita, ma vogliamo anche respirare un’aria più pulita”. In questo senso, “è il primo mezzo elettrico di raccolta nei grandi centri urbani e penso che non sarà l’unico”. Il mezzo pesante elettrico è di proprietà del Gruppo Hera da febbraio e in questo periodo inizia anche l’affiancamento della cosiddetta vasca elettrica, la “sorella” più piccola dedicata alle strette vie del centro. Entrambi riportano, sulle fiancate, un messaggio di engagement e consapevolezza sull’importanza della raccolta differenziata, con la frase “Dei rifiuti non si butta via niente”, a sottolineare che questi materiali non vanno sprecati perché sono a tutti gli effetti una risorsa.

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