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Risoluzione Ue, dopo la Camera arriva anche l’ok dal Senato. Mattarella: “Non si può prescindere dall’Italia”

Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno: "Chi dice che non bisogna trattare con me esclude la nazione che rappresento"

Pubblicato:26-06-2024 19:46
Ultimo aggiornamento:27-06-2024 11:48
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ROMA – Dopo la Camera, anche l’aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2024. I sì sono stati 93, i no 54.

UE. MATTARELLA: NON SI PUÒ PRESCINDERE DALL’ITALIA

“Non si può prescindere dall’Italia”. È quanto ha detto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della colazione di lavoro al Quirinale con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e i ministri Tajani, Giorgetti e Fitto in vista del prossimo Consiglio europeo. Il Capo dello Stato ha fatto comunque presente che non è suo compito entrare nelle dinamiche politiche della Ue di questi giorni.

UE. MELONI: CHI DICE CHE NON BISOGNA TRATTARE CON ME ESCLUDE NAZIONE CHE RAPPRESENTO

“Se qualcuno dice che in Europa non bisogna trattare con me dice che non bisogna trattare con la presidente del Consiglio di questa nazione. Chi dice che non bisogna parlare con la Meloni sta chiedendo di escludere la nazione che rappresento”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in Aula del Senato in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno.


UE. MELONI: AVVERSARI SONO TANTI, NON CERCARNE ALTRI ALL’INTERNO

“Penso che sia disgregante la linea politica di chi ha come priorità l’obiettivo di mettere all’angolo intere nazioni perchè non si condividono i governi che i cittadini hanno scelto per quelle stese nazioni. Abbiamo tanti avversari che si stanno organizzando non credo sia opportuno cercarne al nostro interno”, ha spiegato la premier nel suo intervento.

UE. MELONI: NON CHIEDERSI COSA VADA CAMBIATO È MANCANZA RISPETTO CITTADINI

Per Meloni “i risultati delle elezioni dicono che qualcosa in Europa non va. Ma quando si arriva al Consiglio europeo chi prende la parola propone chi debba ricoprire gli incarichi apicali. Io credo che sia una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini il non fare neanche ‘la parte’ di chiedersi cosa vada modificato”.

UE. MELONI: DIRE CHE AIUTA STATI SOLO SE CI SI PIEGA A SUE DECISIONI È OUTING

“Dire che l’Europa aiuta gli Stati membri solo se ci si piega a quello che una maggioranza ha deciso è outing. Quello che spetta all’Italia le spetta indipendentemente dal fatto che si può essere d’accordo o no con quello che decide la maggioranza”, ha detto Meloni in aula.

Durante il suo discorso, la presidente del Consiglio si è rivolta anche alle opposizioni: “Il mes? Voi rispondete in buona sostanza con Orban e il mes. Prima con la Polonia, poi la Polonia ha eletto un governo che vi fa comodo ed è sparita dai radar. Queste sono le tre cose. La campagna elettorale è finita”.

UE. MELONI: ASSEGNO UNICO PER STRANIERI MISURA INSOSTENIBILE

“Se seguissimo un’impostazione che ritengo molto molto irragionevole e ideologica che è quella di estendere l’assegno unico a tutti i lavoratori stranieri e extracomunitari come richiede la commissione europea che ha aperto un’infrazione contro l’Italia, la misura sarebbe insostenibile e l’unico risultato che avremmo sarebbe quello di togliere uno strumento fondamentale per 6 milioni di famiglie. Questa è uan di quelle storie che raccontano bene come in Europa serva un approccio più pragmatico e meno ideologico”, ha spiegato Meloni.

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