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Alle Olimpiadi dopo aver violentato una bambina di 12 anni: “Non sono un mostro”

Il campione di beach volley Van de Velde rappresenterà l'Olanda ai Giochi. Era stato condannato a 4 anni, il giudice gli disse: "La tua carriera sportiva finisce qui"

Pubblicato:26-06-2024 11:53
Ultimo aggiornamento:26-06-2024 11:53

Van de Velde
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ROMA – Nel 2014 violentò un bambino di 12 anni. Nel 2016 il giudice inglese che lo condannò a 4 anni di carcere sentenziò: “La tua carriera sportiva è finita”. Nel 2024 Steven van de Velde rappresenterà l’Olanda ai Giochi di Parigi. La sua carriera non è finita, per niente: a 29 anni Van de Veldeè un campione di beach volley, forma con Immer una delle coppie più forti del mondo. Ma è anche un dilemma morale, per il Cio.

Van de Velde fu stato condannato nel marzo 2016 dopo aver ammesso tre capi di imputazione per stupro su una bambina che aveva conosciuto su Facebook. Era volato dai Paesi Bassi al Regno Unito nell’agosto 2014, quando aveva 19 anni, per incontrare la sua vittima. Il giudice Francis Sheridan sentenziò: “Prima di venire in questo Paese ti stavi allenando come potenziale olimpionico. Le tue speranze di rappresentare il tuo Paese ora sono un sogno infranto”. “Le tue azioni hanno rovinato la tua vita e, se non fossi mai venuto in Inghilterra e non avessi commesso questi reati, avresti potuto essere un leader nel tuo sport. Una bambina giovane, ingenua e sciocca si era fatta l’idea che tu l’amassi. In realtà la conoscevi solo su internet, non l’avevi mai incontrata prima ed eri pienamente consapevole della differenza di età”.

Dopo essere stato estradato, il suo avvocato difensore, Linda Strudwick disse: “I titoli dicono tutto: mostro sessuale. Per lui è chiaramente la fine della carriera”. La vittima avrebbe poi compiuto atti di autolesionismo, e un tentativo di suicidio.


Ma a Van de Velde, che è stato rilasciato dopo aver scontato solo 12 mesi in una prigione olandese, è stato permesso di riabilitarsi, e andrà ai Giochi di Parigi insieme a Matthew Immers. Per il Comitato Olimpico Internazionale è un bel problema. Ogni atleta che parteciperà alle Olimpiadi è tenuto a firmare una Dichiarazione sui diritti e le responsabilità degli atleti, il cui punto sette richiede di “agire come modello”. Lui si è sempre difeso: “Non sono un pedofilo, nè un mostro”.

Il comitato olimpico olandese non ha ancora commentato la qualificazione di Van de Velde per Parigi, e così il Cio.

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