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Falsi contratti per la fornitura di luce e gas, smantellata una rete criminale tra Italia e Albania

Ne facevano parte due società padovane fornitrici di luce e gas e numerosi call center nei due Paesi. Raggiri per 9 milioni di euro.

Pubblicato:25-06-2024 19:48
Ultimo aggiornamento:26-06-2024 11:19
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bolletta energia
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MILANO -Una trappola studiata ad arte tra l’Italia e l’Albania per estorcere denaro alle proprie vittime -tra queste anche un’anziana donna veneta di 87 anni– attivando falsi contratti per la fornitura di energia. A smascherare il caso di “telemarketing selvaggio”, sono state le indagini coordinate dalla Procura di Milano, che hanno coinvolto anche la polizia albanese. Tutto è partito da una querela di un sacerdote milanese, tartassato dalle telefonate di call center che con insistenza e toni aggressivi gli chiedevano il pagamento di bollette insolute relative a contratti della luce e del gas mai sottoscritti. Il Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano ha così scoperto l’esistenza di un sistema criminale- costituito da due società padovane fornitrici di luce e gas e da numerosi call center con sedi in Italia e in Albania– specializzato in attivazioni fraudolente di contratti per la fornitura di energia, estorsioni e auto riciclaggio dei proventi illeciti.

CONTRATTI SOTTOSCRITTI CON L’INGANNO. RAGGIRI PER 9 MILIONI DI EURO

I raggiri compiuti dagli indagati -che nei primi tre mesi del 2023 hanno fruttato 9 milioni di euro– partivano dalle numerose e insistenti telefonate, anche la mattina presto e in tarda serata, con cui venivano raccolti i dati delle vittime, le quali erano convinte di parlare con dipendenti dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente o di compagnie energetiche con cui avevano stipulato regolari contratti per la fornitura di luce e gas. Informazioni che venivano raccolte ricorrendo a pretesti come, ad esempio, fantomatici lavori stradali che avevano troncato i cavi elettrici o i tubi del gas e a causa dei quali era necessario attivare temporaneamente un nuovo contratto con un operatore “convenzionato”. Quando non riuscivano a persuadere la vittima, gli indagati utilizzavano i dati acquisiti durante le telefonate per attivare ugualmente il contratto apponendo firme false in calce alla documentazione cartacea.

VOCE DELLE VITTIME REGISTRATA DURANTE LE TELEFONATE E MANIPOLATA AD ARTE PER VALIDARE I CONTRATTI

In altri casi, quando la procedura di attivazione del contratto richiedeva una registrazione vocale, la voce della vittima, registrata durante la telefonata, veniva manipolata ad arte con editor audio o con app di intelligenza artificiale affinché si potessero udire, pronunciati dall’ignaro utente, i necessari dati personali e i vari “sì” in risposta alle domande dell’operatore telefonico incaricato di raccogliere il consenso. Solo dopo alcuni mesi, le vittime, del tutto inconsapevoli di aver sottoscritto un contratto con una nuova compagnia energetica, si vedevano recapitare salatissimi solleciti di pagamento per bollette non pagate. A quel punto iniziava il calvario delle innumerevoli telefonate, dai toni sempre più aggressivi e intimidatori, con cui sedicenti addetti al recupero crediti richiedevano il pagamento dell’insoluto.


TONI MINACCIOSI: ‘INTANTO TI DEPOTENZIAMO LA FONITURA ELETTRICA E SE ANCORA NON PAGHI TI STACCHIAMO LA CORRENTE’

In diversi casi, accertati nel corso delle indagini, tali richieste si trasformavano in vere e proprie estorsioni. “Intanto ti depotenziamo la fornitura elettrica e, se ancora non paghi, ti stacchiamo la corrente”, dicevano gli operatori dei call center fasulli, che si dimostravano ancora più aggressivi nei confronti delle vittime più vulnerabili. Le indagini hanno interessato le due sedi operative delle società energetiche padovane, peraltro di recente sanzionate dal Garante della privacy e dall’antitrust, 12 sedi di call center (di cui 3 in Albania) e 21 persone tra amministratori, commercialisti, consulenti e dipendenti delle società energetiche e di call center.

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