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VIDEO | La domanda sul “patto 3-5-2” fa arrabbiare Spalletti: “Chi gliel’ha detto fa il male della Nazionale”

Polemica con un giornalista in conferenza: "Ma lei quanti anni ha? Io ho 65 anni, le mancano ancora 14 anni di pippe per arrivare alla mia esperienza…"

Pubblicato:25-06-2024 10:10
Ultimo aggiornamento:25-06-2024 16:50

Spalletti
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ROMA – Non dite “patto” a Spalletti che finisce male. “Patto” no. Anche se l’Italia ha appena strappato la qualificazione agli ottavi degli Europei con un gol al 98′, il ct accoglie la domanda del giornalista in conferenza stampa e non riesce a dissimulare il fastidio. Gli spifferi dall’interno non li sopporta. E quella domanda è la prova che qualcuno, nello spogliatoio, parla.

“Mi parla di patto… Ma lei quanti anni ha?”, chiede Spalletti al giornalista, che gli risponde “51”. E il ct parte con la filippica: “Io ho 65 anni, le mancano ancora 14 anni di pippe per arrivare alla mia esperienza… Lei lo dice perché è quello che le hanno detto. Io ci parlo coi calciatori, qual è il problema? È un patto per gli altri? Questa è una cosa che le hanno detto, però non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose. C’è un ambiente interno e un altro esterno e se nell’ambiente interno c’è chi racconta le cose, fa il male della Nazionale. Qual è la qualità della scoperta in questo caso qui? È una cosa normalissima. Io ho fatto la tesi a Coverciano sul 3-5-2, poi gliela faccio vedere. Patto perché? Alla fine eravamo sei calciatori offensivi e l’abbiamo tenuta in equilibrio. Quelli che sono entrati sono stati dei giganti, l’hanno tenuta in equilibrio e fatto delle cose perfette mantenendo l’assetto di squadra. Noi abbiamo già giocato così ma la qualificazione è meritata per quello che s’è visto in campo, per ciò che s’è visto nel primo e nel secondo tempo il passaggio è meritato”.

Continua Spalletti: “Voi avete detto a me che era il girone della morte, non l’ho detto io. La Spagna è fortissima, la Croazia è fortissima, è gente abituata a questo tipo di partite qui. Per me quando si scende sotto il livello minimo è perché si sente il morso della pressione, però intanto fino a questo punto qui sono sempre cresciuti dal mio punto di vista. Poi io più che un patto torno a parlare dei calciatori e c’è da cambiare da una partita all’altra. Loro hanno diversi calciatori forti davanti, attaccanti e trequartisti che sanno giocare tra le linee e quindi mi sono preparato a questa partita qui. A un certo punto siamo calati senza che ce ne fosse bisogno, nonostante il sistema di gioco. Poi ci sono gli episodi: si prende un gol in cui ci mostriamo timidi e non so il perché, ma dopo la squadra ha fatto meglio. Bastoni ha avuto due occasioni di testa molto importanti”.


Alla fine, nella notte, Spalletti si è chiarito personalmente con il giornalista, chiedendo scusa per i toni.

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