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Appello al G7 italiano: “L’istruzione in Africa riguarda tutti, sia un’emergenza comune”

Diritti in primo piano durante un incontro con Global Partnership for Education

Pubblicato:22-02-2024 19:01
Ultimo aggiornamento:22-02-2024 19:09

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ROMA – La presidenza italiana del G7 raccolga l’invito dell’Unione Africana e faccia dell’istruzione nei 54 Paesi del continente una priorità: è l’appello che arriva da un incontro a Roma promosso dalla piattaforma Global Partnership for Education (Gpe) insieme con reti e organizzazioni della società civile impegnate a supporto del diritto allo studio. Tra queste figurano Civil C7, Avsi, Save the Children, Global Compact on Education e Comunità di Sant’Egidio.

FRIGENTI (GPE): DALL’UNIONE AFRICANA UN MESSAGGIO DI SPERANZA

C’è “estrema emergenza” di affrontare i nodi del diritto all’istruzione in Africa: lo ha sottolineato oggi Laura Frigenti, ceo della piattaforma Global Partnership for Education (Gpe), nel corso di un incontro a Roma dedicato alle priorità del G7 a presidenza italiana. Al centro della riflessione della dirigente, gli spunti emersi da un vertice dell’Unione Africana che si è tenuto la settimana scorsa ad Addis Abeba. “Il fatto che i capi di Stato abbiano proclamato il 2024 anno dell’istruzione mi dà grande speranza” ha detto Frigenti. “E’ la prima volta che vedo i riflettori puntati sull’educazione”.

Voci da un incontro dedicato al diritto allo studio e alla formazione su iniziativa dell'alleanza Global Partnership for Education

Secondo la ceo, d’altra parte, “l’attenzione strategica internazionale” sul tema del diritto allo studio è conseguenza di “una situazione di estrema emergenza”. Frigenti mette in evidenza alcuni aspetti: “In Africa ci sono stati passi indietro anche nei settori come l’accesso e i tassi di iscrizione nei quali c’erano stati miglioramenti incredibili; vediamo poi che purtroppo i bambini e le bambini non stanno tornando a scuola come prima della pandemia di Covid-19; e resta la necessità di aumentare gli investimenti, un problema che si unisce a quello drammatico della qualità dell’istruzione”. Secondo la ceo di Global Partnership for Education, l’emergenza non riguarda solo un continente. “Se non si riducono le ingiustizie”, ha detto Frigenti, “questo crea un effetto di instabilità generale che viene poi anche patito dai Paesi che sono poi interessati da fenomeni transnazionali come quello migratorio”.


KAGIA (GPE): IL G7 SIA INNOVATIVO SUPPORTANDO GLI STUDENTI AFRICANI

In Africa vive circa il 40% delle persone del mondo con meno di 18 anni: è anche per questo, secondo Ruth Kagia, esponente dell’alleanza Global Partnership for Education (Gpe), che istruzione e formazione dei giovani del continente devono essere in cima all’agenda internazionale. La responsabile, di origini keniane, già dirigente della Banca Mondiale e ora consigliere speciale di Gpe per l’Unione Africana (Ua), ha parlato durante un incontro dedicato alle priorità del forum del G7 a presidenza italiana. In primo piano nel suo intervento la decisione dei capi di Stato e di governo dell’organismo continentale di proclamare il 2024 anno dell’istruzione. “Ho partecipato ai lavori del vertice di Addis Abeba del 17 e 18 febbraio”, ha detto Kagia, “e l’impegno politico africano è apparso chiaro”.

La responsabile è tornata poi su quel 40% della popolazione mondiale delle persone con meno di 18 anni. “Busseranno alla vostra porta se non supporterete l’Africa” ha sottolineato Kagia rivolgendosi idealmente ai Paesi del G7, “perché si creeranno nuovi conflitti civili e a rallentare sarà la cresciuta di tutto il mondo”. In conclusione di intervento un’altra stima. “Alla fine di questo secolo sarà africana il 42% della forza lavoro” ha calcolato Kagia: “Perché sia capace di innovazione bisognerà investire nella formazione”.

GATTI (DGCS): LE PRIORITA’ ITALIANE SONO AFRICA E ISTRUZIONE

L’Africa e l’istruzione: sono queste le due priorità della presidenza italiana del forum del G7, secondo Stefano Gatti, a capo in Farnesina della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs).
Una manifestazione di intenti, la sua, supportata da numeri. “I progetti della cooperazione allo sviluppo nell’istruzione in Africa valgono 224 milioni di euro, 149 dei quali nella forma di donazioni e gli altri in quella di prestiti” ha detto Gatti, durante un incontro promosso dall’alleanza Global Partnership for Education (Gpe). “L’Italia è impegnata totalmente per l’Africa e poi la cooperazione non è solo lo Stato ma ci sono anche le comunità e le organizzazioni della società civile”. Il direttore ha ricordato che il tema dell’istruzione sarà al centro di un appuntamento del G7 previsto a giugno al quale parteciperanno i responsabili della cooperazione allo sviluppo delle maggiori economie al mondo.

BERTRAND (DIASPORE): BASTA RACCOLTE FONDI SUL DOLORE DEI BAMBINI AFRICANI

“Basta fare raccolte fondi sul dolore dei bambini”: è il monito rivolto da Mani Ndongbou Bertrand Honore, presidente del Coordinamento italiano delle diaspore per la cooperazione internazionale (Cidci).
L’occasione è stato un incontro sul diritto all’istruzione promosso dall’alleanza Global Partnership for Education (Gpe). In primo piano, negli interventi e nel dibattito, le scelte della presidenza italiana del G7.
Bertrand Honore ha citato anche l’organizzazione Save the Children. “Basta fare raccolte fondi sul dolore dei bambini”, ha detto il presidente, aggiungendo: “Anche le immagini uccidono”.

MORO (CIVIL C7): LE SOCIETA’ CIVILI AFRICANE A ROMA IL 14 E 15 MAGGIO”

Le società civili africane saranno protagoniste a Roma, il 14 e 15 maggio, di un incontro organizzato da Civil C7: lo ha annunciato Riccardo Moro, chair dell’alleanza internazionale. Secondo il responsabile, intervenuto all’Hotel nazionale durante un incontro promosso da Global Partnership for Education (Gpe), l’occasione sarà “una sessione plenaria”. Il Civil C7 è un’alleanza impegnata a rappresentare le società civili internazionali di fronte ai governi dei Paesi del G7, il forum delle maggiori economie del mondo.

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