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Gaza, Borrell (Ue): “Garantire accesso agli aiuti”. E l’Oms avverte: “Col caldo più malattie”

Gli appelli dei vertici mentre la Germania pianifica un tour in Medio oriente e il ministro degli Esteri spagnolo va in Qatar

Pubblicato:21-06-2024 14:51
Ultimo aggiornamento:21-06-2024 17:08

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ROMA – Esprime “profonda preoccupazione per il pieno accesso umanitario ancora negato” a Gaza l’Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell, in un post su ‘X’ che segue l’incontro bilaterale col ministro degli Affari esteri della Giordania, Ayman Safadi, per discutere della “catastrofe in corso a Gaza e del deterioramento” della situazione “in Cisgiordania“. Con il rappresentante dell’esecutivo di Amman “è condivisa” la preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia, così come pure quella per “gli ostaggi non ancora liberati“, per “i combattimenti ancora in corso nonostante le ordinanze vincolanti della Corte internazionale di Giustizia, e che il piano Biden non sia ancora stato attuato”, conclude Borrell.

Secondo la testata Al Jazeera, l’offensiva dell’esercito israeliano sta continuando e i carri armati proseguono la propria avanzata a Rafah, ultima città a ridosso del confine con l’Egitto, dove da inizio maggio si registra un’escalation che non starebbe risparmiando le centinaia di migliaia di famiglie sfollate da tutta la regione palestinese. Dal 7 ottobre, giorno in cui Israele ha subito l’assalto dei commando di Hamas, il primo ministro Benjamin Netanyahu continua a incoraggiare l’offensiva per sradicare la presenza dei combattenti dalla Striscia. In settimana, in un video messaggio, ha però rivolto parole dure contro la Casa Bianca: secondo il Premier l’alleato principale di Israele starebbe ritardando la consegna di armi necessarie a proseguire le operazioni militari. Questo nonostante il fatto che il 10 giugno il Consiglio di sicurezza dell’Onu abbia approvato una risoluzione che impone alle parti il cessate il fuoco immediato, e proponga una road map di pace che ricalca una proposta presentata dal presidente Joe Biden.

GLI SFORZI DIPLOMATICI: GERMANIA E SPAGNA MOBILITANO I MINISTRI DEGLI ESTERI

Sul piano diplomatico, il Times of Israel conferma l’arrivo a Tel Aviv la settimana prossima della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, che partirà dopo il Consiglio Affari esteri dell’Ue. L’esponente di Berlino cercherà di promuovere il piano di pace, recandosi anche in Cisgiordania e Libano. Nel Paese dei cedri si sono infatti intensificati gli scontri tra il gruppo armato Hezbollah e l’esercito israeliano, facendo temere un’escalation regionale.


Oggi invece il ministro degli Esteri della Spagna, Jose Manuel Albares, incontra l’omologo del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il bilaterale col Paese del Golfo, tra i principali mediatori di pace da ottobre, arriva a pochi giorni dalla decisione del governo di Madrid di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. Alla lista, che già conta 142 Paesi, si è aggiunta oggi l’Armenia.

L’OMS AVVERTE: CALDO E CARENZA D’ACQUA PEGGIORANO LA SITUAZIONE

I civili di Gaza intanto sarebbero minacciati anche dalle ondate di calore, oltre che dall’offensiva armata e dalla mancanza di beni indispensabili, come avverte l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms): “Abbiamo assistito a massicci sfollamenti nelle ultime settimane, e sappiamo che combinati al caldo forte, si può determinare un aumento delle malattie”, ha affermato Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms per Gaza e Cisgiordania. Il funzionario ha poi aggiunto che l’acqua a Gaza “è contaminata“, che il caldo “accelera il deterioramento dei cibi”, spesso conservati senza l’ausilio di frigoriferi per il taglio alle infrastrutture energetiche, e che il deterioramento della rete fognaria e dei servizi igienici ha già “aumentato di 25 volte i casi di diarrea”. Oltre a questa patologie, si aggiunge il rischio di epidemie di colera ed epatite A.

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