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La ‘Greta Thunberg delle Hawaii’ ce la fa: vinto il ricorso per trasporti ‘emissioni zero’

Un gruppo di giovani guidati da una 14enne nativa sta obbligando il governo dello stato americano a sospendere l'uso dei combustibili fossili

Pubblicato:21-06-2024 12:31
Ultimo aggiornamento:21-06-2024 12:32

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ROMA – Un gruppo di giovani attivisti per l’ambiente ha vinto un ricorso che ora obbliga le autorità delle Hawaii, tra le mete turistiche più note degli Stati Uniti, ad assumere impegni stringenti per mettere in campo un sistema di trasporto pubblico a “emissioni zero”. La sentenza, riportano i quotidiani locali, è stata definita “rivoluzionaria” dal dipartimento dei Trasporti, mentre il governatore dello Stato americano Josh Green, rivolgendosi ai 14 giovani ricorsisti, ha dichiarato: “Avete il diritto costituzionale di lottare per una politica climatica a sostegno della vita”.

NAVAHINE F.: ‘PERDIAMO LE COLTIVAZIONI A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI’

A presentare il ricorso noto come “Navahine F. contro il dipartimento dei Trasporti delle Hawaii”, è stata nel 2022 una quattordicenne di origini native. L’iniziativa, stando alla ricostruzione della Hawaii Public Radio, nasce dal fatto che l’acuirsi di periodi di siccità e piogge intense causate dai cambiamenti climatici avrebbe compromesso la produzione di taro, un tubero locale che la famiglia della teenager coltiva da “dieci generazioni”. La giovane, ora sedicenne – di cui viene omesso il nome per ragioni di privacy – ha spiegato che “a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, la mia famiglia sta facendo ogni sforzo per mantenere attiva la nostra azienda. È questo che mi ha spinto ad agire”. Alla sua causa, che ricorda l’impegno dell’attivista svedese e fondatrice del movimento Friday for future Greta Thunberg, hanno aderito altri 13 giovani attivisti, convinti che l’uso di combustibili fossili per alimentare la rete dei trasporti pubblici stia “violando” i loro diritti costituzionali.

Nel concreto, come ha spiegato ai giornalisti l’avvocata Andrea Rogers che ha assistito i ricorsisti, il dipartimento dovrà prevedere la decarbonizzazione dei trasporti terrestri, marittimi nonché dei voli interni di collegamento tra le isole che compongono l’arcipelago del Pacifico.


Il governo delle Hawaii ha fatto negli anni alcuni sforzi per abbattere le emissioni di Co2: nel 2015 è stato il primo negli Stati Uniti, in linea con gli Accordi sul clima di Parigi, a chiedere alle aziende di interrompere l’utilizzo di combustibili fossili entro il 2045, e ha stilato un piano di “impegni” da portare a termine entro il 2050. Tuttavia tra il 2020 e il 2021 le emissioni sono aumentate del 16%, mentre la produzione di Co2 pro capite risulta dell’85% più alta della media globale, come hanno scritto gli avvocati nel ricorso ‘Navahine F. v. Hawaii’.

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