NEWS:

Appalti pilotati per le Olimpiadi Milano-Cortina, perquisizioni Gdf nella sede della Fondazione

Perquisizioni della Guardia di finanza nella sede della Fondazione Milano Cortina: c'è un inchiesta che ipotizza la corruzione nell'affidamento degli appalti per la sicurezza informatica

Pubblicato:21-05-2024 13:40
Ultimo aggiornamento:21-05-2024 21:51

gdf
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MILANO – Primo altolà della Procura sulle Olimpiadi di Milano Cortina del 2026. Da stamane sono in corso perquisizioni nella sede della Fondazione, e di società fornitrici e di persone fisiche. Il blitz degli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, è incentrato sulla ricerca di documentazione, anche attraverso ispezioni informatiche. L’ipotesi è di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento delle “prestazioni tecnologiche” per le Olimpiadi invernali. Accanto alle perquisizioni vengono sentiti alcuni dipendenti della Fondazione nella qualità di persone informate sui fatti. Nessun dirigente e/o dipendente attuale della Fondazione è ad oggi indagato, precisa la Procura, che sta accendendo un faro anche sulle assunzioni di personale.

AL CENTRO DELL’INCHIESTA LA SICUREZZA INFORMATICA

Le indagini riguardano l’aggiudicazione dell’ecosisterna digitale e della sicurezza delle infrastrutture informatiche della Fondazione Milano Cortina 2026 a seguito di un accordo corruttivo tra tre soggetti, un imprenditore e due ex dirigenti apicali della Fondazione iscritti nel registro degli indagati. Collaborano alle indagini i Nuclei speciali frodi tecnologiche della Guardia di Finanza nelle province di Milano, Roma, Parma e Terni, province nelle quali sono in corso gli accertamenti.

AL VAGLIO PROCEDURE FORNITORI E ASSUNZIONI

I controlli in corso riguardano non solo le procedure adottate per la scelta dei fornitori e degli sponsor tecnologici. Ma anche le modalità di assunzione di dipendenti presso la Fondazione, assunzioni per le quali “è stata disposta l’acquisizione dei relativi atti e documenti”.


Le indagini condotte dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, contestano la natura privatistica del Comitato organizzatore dei giochi olimpici. La Fondazione “sebbene si qualifichi- in forza di una norma di rango primario- come ‘ente non avente scopo di lucro e operante in regime di diritto privato”, ha in realtà “una natura sostanzialmente pubblicistica, perseguendo uno scopo di interesse generale, con membri, risorse e garanzie dello Stato e di enti locali (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regioni Lombardia e Veneto, Comuni di Milano e Cortina d’Ampezzo, Province di Trento e Bolzano, Coni e Cip)”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy