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Tg Politico Parlamentare, edizione del 20 maggio 2024

Si parla della morte del presidente iraniano Raisi, di Assange, del ricordo dell'uccisione di Massimo D'Antona e delle elezioni europee

Pubblicato:20-05-2024 17:30
Ultimo aggiornamento:20-05-2024 17:30

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È MORTO IL PRESIDENTE IRANIANO RAISI

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è morto. La tv di Stato iraniana ha confermato che l’elicottero del presidente che era dato per disperso ieri in una regione montuosa a circa 60 chilometri da Teheran si è schiantato. I resti carbonizzati sono stati rintracciati. Con il presidente è morto anche il ministro degli Esteri Abdollahian. I funerali ci saranno domani. L’ayatollah Ali Khamenei ha assicurato che “non ci saranno turbamenti nell’amministrazione dello Stato”. Nuove elezioni presidenziali che dovrebbero svolgersi entro 50 giorni dalla morte del presidente. “Spero che la futura leadership si impegni per la pace nella regione”, osserva Giorgia Meloni.

ASSANGE POTRA’ FARE RICORSO CONTRO ESTRADIZIONE USA

Julian Assange avrà la possibilità di un nuovo ricorso contro l’estradizione negli Stati Uniti: lo hanno stabilito oggi i giudici dell’Alta Corte di Londra. I magistrati hanno ritenuto fondate le argomentazioni della difesa del giornalista co-fondatore di Wikileaks sul timore di un processo non equo oltre oceano. Negli Usa, Assange sarebbe processato per spionaggio. Diciassette i capi di accusa a suo carico, legati alla pubblicazione di migliaia di documenti diplomatici da parte di Wikileaks. Il giornalista, di nazionalità australiana, rischierebbe fino a 175 anni di carcere.

UCCISIONE DI MASSIMO D’ANTONA, IL RICORDO 25 ANNI DOPO

Massimo D’Antona veniva ucciso 25 anni fa. Tanto è passato dalla mattina del 20 maggio 1999 quando tre colpi di pistola davanti alla Sapienza a Roma colpiscono a morte il docente di diritto del lavoro. D’Antona aveva 51 anni ed era consigliere dell’allora ministro del Lavoro Antonio Bassolino. Dopo otto anni diventano definitivi gli ergastoli per gli esponenti delle Nuove Br Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma. Oggi è stata deposta una corona di fiori davanti alla targa in via Salaria. Il ricordo è trasversale, dai leader sindacali alle forze politiche. Il segretario della Cgil Maurizio Landini sottolinea di “sentire forte l’eredità” di chi “lavorava per estendere a tutti i lavoratori le stesse tutele”. Luigi Sbarra, leader della Cisl, ricorda “un intellettuale libero, riformista come Ezio Tarantelli e Marco Biagi”. La ministra del Lavoro sottolinea che “il suo insegnamento è più attuale che mai. Lo ricordiamo oggi per il suo grande contributo alla tenuta della democrazia”, conclude Marina Calderone.


EUROPEE, MELONI: “VORREI MANDARE LA SINISTRA ALL’OPPOSIZIONE”

“Dopo un anno e mezzo di governo sono ancora Giorgia, una donna del popolo”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, assicura che tra lei e gli elettori “non si è creata nessuna distanza”. Per questo torna a chiedere di darle la preferenza alle europee scrivendo semplicemente il suo nome. “Vorrei provare a fare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia- dice- alleare partiti compatibili tra loro in termini di visioni e mandare all’opposizione la sinistra”. Meloni torna anche sul confronto tv con Elly Schlein, che è infine stato annullato. “Mi dispiace molto- osserva- perché secondo me è stata una occasione persa”.

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